Sistema Informativo Territoriale del Comune di Monterchi

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Regolamento Urbanistico
Norme tecniche di attuazione
titolo xii elementi di valore storico artistico in ambito urbano
Capo I Centro antico

Art. 122 Criteri specifici di intervento

1. Sugli edifici del centro antico di Monterchi ricadenti all'interno delle aree indicate nelle tavv. "Usi del suolo e modalità d'intervento ed attuazione" come Centro Antico, oltre alle disposizioni generali di cui al precedente art. 53 ed alle prescrizioni riferite a ciascun tipo d'intervento prescritto, anche le indicazioni riportate ai commi successivi.

2. Intonaci esterni:

3. Vani di porte e finestre e nicchie:

4. Infissi:

5. Coperture:

6. Inferriate e recinzioni:

7. Terrazze e giardini pensili:

8. La definizione dettagliata dei precedenti elementi potrà essere oggetto di uno specifico Piano del Colore per il centro antico, strumento utile ad integrare e potenziare il profilo del Borgo come elemento identitario del territorio comunale. Il progetto, oltre a quanto sopra precisato, dovrà tenere conto delle indicazioni contenute nel successivo articolo nel quale sono evidenziati in particolare alcuni contesti omogenei di rilievo.

9. Non è consentita la realizzazione di annessi a servizio della residenza come definiti all'art. 13 nei punti da l. a n.

Art. 123 Prescrizioni specifiche riferite a singole unità edilizie o a più edifici omogenei

La Rocca (schede di rilievo n. 001, 002, 003, 011) e gli edifici prospicienti piazza Umberto I (schede di rilievo n. 004-009)

Tutti gli edifici di questo gruppo sono stati ricostruiti a seguito del terremoto e presentano gradi diversi di trasformazione. La parte della Rocca risulta maggiormente trasformata e gli edifici che la compongono rappresentano ricostruzioni dei fabbricati originari (falsi storici), mentre la cortina di edifici della piazza conserva ancora gran parte del proprio valore storico-testimoniale. Quest'area riveste particolare importanza per il fatto di costituire il "nocciolo" di Monterchi, il nucleo identitario del centro antico, il cui carattere di riconoscibilità deve essere conservato. Qualunque intervento qui operato dovrà mirare a conferire unitarietà all'intorno e dovrà essere in grado di sottolineare il carattere rappresentativo di questo spazio, mettendo in luce i valori storici presenti.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo per gli edifici della Rocca, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 58; restauro e risanamento conservativo per gli edifici prospicienti la piazza, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58; ristrutturazione edilizia nel caso dell'edificio individuato con il numero 008, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Municipio (scheda di rilievo n. 010)

Il palazzo sede del Municipio rappresenta un interessante esempio di architettura moderna inserito nel tessuto storico del Borgo. Ad oggi, la sua configurazione originale è parzialmente compromessa dalla tamponatura del loggiato al primo piano, intervento che modifica in maniera sensibile il rapporto tra pieni e vuoti del volume e ne trasforma la fisionomia. In un'ottica di restauro filologico degli spazi del centro è quindi opportuno ripristinare la configurazione del progetto originale dell'architetto Giovanni Michelucci.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 58.

Edifici di via Roma (schede di rilievo n. 080-084)

Questo gruppo corrisponde al fronte strada affacciato sulla parte alta di via Roma. È in questo caso necessario predisporre un intervento unitario volto a ripristinare gli intonaci e i colori tradizionali. Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Capo II Edifici di valore storico artistico in ambito urbano

Art. 124 Disposizioni generali

1. Nelle tavole "Usi del suolo e modalità di intervento ed attuazione" sono individuati (con sigla n°) i perimetri delle aree di pertinenza degli edifici di valore storico artistico; gli interventi per essi consentiti sono indicati attraverso le schede normative riportate al successivo art. 126.

Art. 125 Modalità d'intervento

1. Nelle aree di pertinenza degli edifici di valore storico artistico gli interventi si attuano attraverso intervento edilizio diretto oppure attraverso piani urbanistici attuativi di iniziativa pubblica o privata.

2. Per gli interventi sugli spazi aperti diversi da quelli di manutenzione ordinaria o straordinaria è richiesta la redazione di un progetto dettagliato, almeno in scala 1:500, relativo all'intera area di pertinenza, basato su di un rilievo topografico che riporti tutti gli elementi vegetali e artificiali che la costituiscono, con l'indicazione e la puntuale descrizione grafico testuale di tutti gli interventi previsti.

3. Negli interventi sugli edifici o sugli spazi aperti compresi all'interno delle aree di pertinenza di cui al precedente comma 1 si dovranno rispettare, oltre alle indicazioni specifiche riportate nelle singole schede normative e salvo quanto eventualmente stabilito dalla disciplina di sistemi, sottosistemi ed ambiti di appartenenza, anche le seguenti prescrizioni:

  1. - a) è consentita la realizzazione o ampliamento di un livello interrato, con solo accesso interno e nella misura massima del 30% della originaria superficie coperta dell'edificio;
  2. - b) è vietata la realizzazione di autorimesse interrate o seminterrate, salvo quanto eventualmente previsto dalle schede normative e gli spazi per la sosta degli autoveicoli dovranno essere del tipo a raso;
  3. - c) nel caso in cui sia consentito realizzare nuove aperture o modificare quelle esistenti, queste dovranno avere forme e dimensioni analoghe a quelle degli edifici preesistenti e proporzioni conformi a quelle dell'edilizia circostante (di norma rettangolari con asse maggiore verticale); non dovrà essere alterato sostanzialmente l'impaginato presente (sia esso regolare o irregolare) e dovrà essere garantito il mantenimento di adeguati maschi murari; le nuove aperture non dovranno comunque interessare parti staticamente rilevanti delle murature (cantonali, incroci a T, ecc.);
  4. - d) gli aggetti dei tetti non potranno essere modificati alterando la sporgenza preesistente; i manti di copertura dovranno essere realizzati con elementi in laterizio;
  5. - e) di norma non sono ammessi, in quanto considerati incongrui, i seguenti materiali o elementi:
    • - architravi in cemento nelle aperture;
    • - intonaco di cemento;
    • - canne fumarie in cemento o altro materiale con finitura analoga;
    • - gradini in cemento o rivestiti in marmo nelle scale esterne;
    • - infissi in alluminio anodizzato ed in plastica o altro materiale con finitura analoga;
    • - persiane in legno naturale o in alluminio anodizzato e verniciato o altro materiale con finitura analoga;
    • - avvolgibili e rotolanti;
  6. - f) in caso di interventi di recupero (cioè esclusi quelli che prevedano la demolizione e ricostruzione dei fabbricati) non è ammessa l'eliminazione della finitura ad intonaco negli edifici dove è presente, anche se in tracce; inoltre i materiali e gli elementi in contrasto elencati alla precedente lettera e), se presenti, dovranno essere rimossi e sostituiti;
  7. - h) è ammessa la realizzazione di pergolati privi di copertura impermeabile entro i limiti del 15% della superficie coperta degli edifici esistenti; non è consentita la realizzazione di tettoie, salvo quanto eventualmente previsto nelle schede normative;
  8. - i) nelle pavimentazioni di nuova realizzazione dovranno essere impiegati materiali e modalità di posa in opera tradizionali e consoni al contesto;
  9. - j) per resedi ed aree di pertinenza dell'edificato, recinzioni in muratura sono consentite solo se ad integrazione ed in continuità con muri esistenti, oppure se le recinzioni in muratura costituiscano già il tipo prevalente in un dato contesto; in relazione agli ingressi, si deve evitare l'impiego di cancellate e pilastri di sostegno eccedenti per dimensioni e tipologia il loro ruolo e funzione; per tutte le eventuali opere murarie devono essere utilizzati materiali e tecniche tipici locali; non sono consentite recinzioni o partizioni all'interno di un'area di pertinenza in origine unitaria.

Art. 126 Schede normative

Disposizione degli edifici della Scheda 55

Costituisce uno dei complessi di più antica formazione più rilevanti di Monterchi ed è uno dei meglio conservati. Allo stato attuale comprende edifici antichi, spazi aperti ed il giardino di matrice storica ed alcuni volumi più recenti, piuttosto dissonanti rispetto alla parte originaria.
Il nucleo necessita di un intervento complessivo di manutenzione e di un progetto di recupero capace di ricucire e rendere solidali le diverse parti. A questo scopo molto importante sarà il trattamento degli spazi aperti che, pur fedeli alla conformazione originaria, dovranno mettere in relazione manufatti risalenti ad epoche differenti.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per l'edificio principale (055p) e per la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 116

Si tratta di un interessante nucleo rurale di tre edifici organizzati attorno ad uno spazio aperto centrale dell'aia.
L'edificio principale - la cascina - è collegato da una tettoia ad uno degli annessi (116a), presenta un lungo fronte con partitura abbastanza regolare affacciato sull'aia e si trova in buono stato di conservazione.
Il primo annesso (116a) - un fienile - risulta complessivamente poco trasformato e, per quanto sprovvisto di particolare pregio, appare integro.
Il secondo annesso (116b), un po' più distante, si trova in condizioni peggiori: è un essiccatoio a pianta quadrata e sviluppo verticale, con una parte nascosta alla strada in parte crollata.
Completa il nucleo un piccolo edificio in parte crollato che un tempo era il porcile.
Gli interventi dovranno porre particolare attenzione alla configurazione complessiva dell'impianto, valorizzando in maniera particolare le pertinenze sia come spazi aperti che come elementi di relazione tra gli edifici.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'annesso 116a; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio 116p, l'annesso 116b e la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 163

È un interessante e caratteristico essiccatoio, dotato di elementi tipologici e costruttivi particolari, come la navata unica ed i contrafforti; occupa una posizione rialzata che lo rende ben visibile dalla strada principale. Sul fianco sono state aggiunte alcune tettoie.
L'essiccatoio è oggi inutilizzato. Si trova comunque in discrete condizioni di manutenzione.
L'intervento di recupero dovrà valorizzare gli elementi caratterizzanti l'immobile.

La villa è composta da tre corpi di fabbrica addossati lungo il fronte più esteso. La facciata ha una partitura piuttosto irregolare, con il fronte principale di due piani, dietro il quale spunta il fronte del secondo corpo di fabbrica, di tre piani. La struttura è in muratura di pietrame, con facciata intonacata, portale e mostre delle finestre in pietra, con soluzioni angolari in blocchi parallelepipedi alternati. Sulla facciata, il balcone è retto da due colonne di mattoni. Il fianco del palazzo, particolarmente interessante, presenta la partitura orizzontale della gronda in laterizio.
Nel complesso, i principali elementi costitutivi risultano ben conservati, come le coperture con manto in coppi e tegole e gronda in laterizio e le murature intonacate con inserti decorativi in pietra.
Gli annessi, destinati a residenza rurale ed attività di supporto all'agricoltura, si trovano in medio o addirittura cattivo stato di conservazione.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per la villa (174p) e la pertinenza, impiegando materiali e tecniche costruttive originali; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli annessi (174a e 174b).

Disposizione degli edifici della Scheda 176

La villa è costituita da un corpo di fabbrica di tre piani, in muratura intonacata. Ha un'interessante facciata a partitura irregolare provvista di portale e mostre delle finestre in pietra, con soluzioni angolari in blocchi parallelepipedi alternati e balconi in ferro. Il muro di cinta della proprietà è in elementi laterizi e si appoggia alla facciata principale; sul fianco dell'edificio la muratura è irrigidita dalla presenza di contrafforti. I principali elementi costitutivi, come le coperture con manto in coppi e tegole con correnti in legno e le murature parzialmente intonacate ed impreziosite dagli inserti decorativi in pietra, sono stati conservati.
Completa l'impianto un grande parco con viale centrale e pineta, sistemato secondo un disegno originale.
I fabbricati 176a, 177p e 178p sono annessi privi di elementi distintivi di particolare pregio e sottoposti ad interventi che ne hanno in parte alterato i caratteri originari. L'annesso (176a) è oggi destinato ad attività ricettive.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per la villa (176p), impiegando materiali e tecniche costruttive originali; restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 58, per il parco (rappresentato nello schema a destra dall'area a sud); ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per i fabbricati 176a, 177p e 178p e per la pertinenza.
In considerazione della presenza dell'attività ricettiva, potranno essere previste attività commerciali per la ristorazione -Tc1- anche in percentuale superiore rispetto a quanto consentito nel sottosistema R2.

Disposizione degli edifici della Scheda 198

La pertinenza, posta a sud del fosso Centina in località il Colle, comprende sia la villa (198) che gli edifici adiacenti (199 e 207), che formano un impianto complessivamente unitario e riconoscibile.
Villa Vagnoni è costituita da vari corpi di fabbrica addossati, che compongono un unico complesso: la villa vera e propria e gli annessi ad uso agricolo. L'edificio principale corrisponde ad un vasto fabbricato di tre piani, costruito in muratura di pietrame intonacato; è provvisto di portale e mostre delle finestre in pietra e presenta soluzioni angolari in blocchi parallelepipedi alternati; l'edificio si trova in ottime condizioni di conservazione, avendo beneficiato in epoca recente di opere di manutenzione. Completano il complesso di stretta pertinenza della villa due piccoli fabbricati indipendenti, di un piano fuori terra, adibiti a rimesse, che appaiono notevolmente rimaneggiati.
Gli altri edifici del Colle si presentano generalmente trasformati, essendo stati più volte rimaneggiati.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per la villa (198p), utilizzando i materiali - come la muratura in pietra intonacata e la copertura in coppi e tegole - e le tecniche costruttive originali; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per gli edifici 201p, 204p e per gli annessi 198a, 198b e 204a; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli edifici 199p e 207p e per la pertinenza; ristrutturazione edilizia per gli edifici 202p, 203p, 205p e 206p.
Per l'edificio 200p sono previsti interventi di ristrutturazione e di sostituzione edilizia, tesi a rendere l'edificio più coerente con il contesto, da un punto di vista dell'articolazione volumetrica, degli elementi complementari esterni e di finitura, dei materiali e delle soluzioni architettoniche; la Superficie lorda di pavimento eventualmente ricostruita potrà essere equivalente a quella preesistente.
Particolare attenzione dovrà essere riservata, nella sistemazione degli spazi aperti, alla tutela dei terrazzamenti.

Disposizione degli edifici della Scheda 208

Il nucleo è composto da un edificio principale e da tre annessi, che godono di ottima posizione panoramica.
Particolare attenzione dovrà essere posta nel recupero e valorizzazione dei caratteri costruttivi storici e tradizionali.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli edifici 208p e 208b; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per gli edifici 208 a e 208c e per la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 225

Si tratta di una grande villa a quattro piani (tre e mansarda) a blocco parallelepipedo intonacato, con cornici marcapiano e spigoli in pietra a ordine gigante, portali e mostre delle finestre sagomate in pietra; da notare, in particolare, il balcone con ringhiera in ferro decorata, appoggiato sul portale della facciata principale sulla strada. Il giardino davanti alla villa la distanzia dalla strada principale, che rappresenta però evidentemente un elemento negativo per il nucleo.
Lo stato di conservazione della villa è buono, in particolare la facciata è stata oggetto di recente opera di recupero. Sul retro invece sono stati realizzati interventi evidenti di ristrutturazione meno rispettosi della configurazione originale, con l'aggiunta di un corpo addossato il cui ultimo piano è occupato da un loggiato chiuso.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, impiegando materiali e tecniche costruttive coerenti a quelli originali e conservando la muratura in pietra intonacata e le decorazioni in pietra e ferro battuto.

Disposizione degli edifici della Scheda 237

Si tratta di un gruppo di edifici composto da una villa posta a bordo strada, in muratura intonacata ed elementi angolari in pietra a vista, di tre livelli fuori terra, e da un annesso formato da due blocchi di grandi dimensioni, sul retro della villa.
Mentre quest'ultima è in buone condizioni, l'annesso si trova in evidente stato di abbandono: in particolare, mentre il tetto è stato in parte recuperato, le strutture murarie sembrano fortemente deteriorate.
L'intervento di recupero dovrà essere messo a punto come progetto unitario dell'intero complesso come insieme armonico.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 238

Il nucleo è formato da ampi edifici rurali che si giovano di una posizione arretrata e nascosta, all'interno del tessuto edilizio.
Sono tutti in muratura di pietrame a vista ma le coperture sono state rifatte con materiali non tradizionali (marsigliesi). Interessanti l'impianto, l'organizzazione volumetrica degli edifici, il disegno delle strutture - con arcate di scarico tra i volumi - e delle aperture. Complessivamente, il gruppo si trova in buone condizioni di conservazione.
Il recupero dovrà mettere in risalto gli elementi costruttivi tradizionali e curare in particolare la relazione tra gli edifici attraverso una attenta configurazione degli spazi aperti.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

 

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