Sistema Informativo Territoriale del Comune di Monterchi

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Regolamento Urbanistico
Norme tecniche di attuazione
Capo II Aggregati

Art. 116 Disposizioni generali

1. Nelle tavole "Usi del suolo e modalità di intervento ed attuazione" sono individuati (con sigla n°) i perimetri delle aree di pertinenza degli aggregati; gli interventi per essi consentiti sono indicati attraverso le schede normative riportate al successivo art. 118.

2. All'interno delle aree di cui al comma precedente non sono applicabili le disposizioni degli artt. 41, 43 e 44 del Titolo IV Capo III della L.R. 01/05, mentre si applicano i disposti dell'art. 45, in conformità a quanto stabilito dall'art. 39 della suddetta legge.

3. Fatte salve le prescrizioni riportate nelle schede normative, all'interno delle relative aree di pertinenza di cui al precedente comma 1 il cambiamento di destinazione d'uso - nel rispetto delle disposizioni relative al sistema, sottosistema ed ambito di appartenenza - è ammesso solo nel caso in cui l'area di intervento sia dotata o venga contestualmente dotata delle infrastrutture (acquedotto, fognature, viabilità) e dei servizi necessari per l'uso previsto; non è consentito il cambio di destinazione d'uso in residenza per gli edifici aventi parti strutturali inconsistenti e non idonee al nuovo uso comunque autorizzati (tettoie, capanni in ferro o legno, ecc.) e per quei fabbricati che sono stati costruiti e utilizzati come manufatti specifici per l'attività agricola quali frantoi, cantine, stalle, porcilaie od altro, costruiti con materiali non tradizionali quali pannelli di cemento, laterizio forato, od altro.

Art. 117 Prescrizioni per gli interventi

1. Nelle aree di pertinenza degli aggregati gli interventi si attuano attraverso intervento edilizio diretto oppure attraverso piani urbanistici attuativi di iniziativa pubblica o privata.

2. Per gli interventi sugli spazi aperti diversi da quelli di manutenzione ordinaria o straordinaria è richiesta la redazione di un progetto dettagliato, almeno in scala 1:500, relativo all'intera area di pertinenza, basato su di un rilievo topografico che riporti tutti gli elementi vegetali e artificiali che la costituiscono, con l'indicazione e la puntuale descrizione grafico testuale di tutti gli interventi previsti.

3. Negli interventi sugli edifici o sugli spazi aperti compresi all'interno delle aree di pertinenza di cui al comma 1 del precedente art. 116 si dovranno rispettare, oltre alle indicazioni specifiche riportate nelle singole schede normative e salvo quanto eventualmente stabilito dalla disciplina di sistemi, sottosistemi ed ambiti di appartenenza, anche le seguenti prescrizioni:

  1. - a) è consentita la realizzazione o ampliamento di un livello interrato, con solo accesso interno e nella misura massima del 30% della originaria superficie coperta dell'edificio;
  2. - b) è vietata la realizzazione di autorimesse interrate o seminterrate, salvo quanto eventualmente previsto dalle schede normative e gli spazi per la sosta degli autoveicoli dovranno essere del tipo a raso;
  3. - c) nel caso in cui sia consentito realizzare nuove aperture o modificare quelle esistenti, queste dovranno avere forme e dimensioni analoghe a quelle degli edifici preesistenti e proporzioni conformi a quelle dell'edilizia circostante (di norma rettangolari con asse maggiore verticale); non dovrà essere alterato sostanzialmente l'impaginato presente (sia esso regolare o irregolare) e dovrà essere garantito il mantenimento di adeguati maschi murari; le nuove aperture non dovranno comunque interessare parti staticamente rilevanti delle murature (cantonali, incroci a T, ecc.);
  4. - d) le griglie in laterizi solitamente presenti nelle aperture dei fienili dovranno essere mantenute; sarà comunque consentito il tamponamento parziale o totale all'interno, con materiali "leggeri" quale il legno, purché ciò non renda necessaria la realizzazione di nuove aperture indispensabili al rispetto degli standard igienico sanitari;
  5. - e) le grandi aperture dei fienili, delle carraie e delle parate non potranno di norma essere chiuse, con l'eccezione di quelle che occupano una superficie inferiore al 30% della parete del vano al quale appartengono, in strutture comunque chiuse su tre lati: in tal caso è ammessa l'introduzione di un serramento con infisso allineato al filo interno della muratura;
  6. - f) gli aggetti dei tetti non potranno essere modificati alterando la sporgenza preesistente; i manti di copertura dovranno essere realizzati con elementi in laterizio;
  7. - g) di norma non sono ammessi, in quanto considerati incongrui, i seguenti materiali o elementi:
    • - architravi in cemento nelle aperture;
    • - intonaco di cemento;
    • - canne fumarie in cemento o altro materiale con finitura analoga;
    • - gradini in cemento o rivestiti in marmo nelle scale esterne;
    • - infissi in alluminio anodizzato ed in plastica o altro materiale con finitura analoga;
    • - persiane in legno naturale o in alluminio anodizzato e verniciato o altro materiale con finitura analoga;
    • - avvolgibili e rotolanti;
  8. - h) in caso di interventi di recupero (cioè esclusi quelli che prevedano la demolizione e ricostruzione dei fabbricati) non è ammessa l'eliminazione della finitura ad intonaco negli edifici dove è presente, anche se in tracce; inoltre i materiali e gli elementi in contrasto elencati alla precedente lettera g), se presenti, dovranno essere rimossi e sostituiti;
  9. - j) è ammessa la realizzazione di pergolati privi di copertura impermeabile entro i limiti del 15% della superficie coperta degli edifici esistenti; non è consentita la realizzazione di tettoie, salvo quanto eventualmente previsto nelle schede normative; le recinzioni potranno essere localizzate in corrispondenza di elementi di divisione esistenti quali limiti di colture, ciglioni, scarpate, filari di piante e comunque in posizione tale da non alterare il rapporto tra l'edificio e l'ambiente circostante;
  10. - k) negli spazi aperti compresi all'interno delle aree di pertinenza, fermo restando il rispetto delle prescrizioni particolari riportate in ciascuna scheda normativa, sono ammessi interventi di riassetto generale dell'area, pur nel rispetto dei caratteri tipologici e formali e nel rispetto dell'assetto storico e paesistico-ambientale esistente; il disegno degli spazi aperti ed in particolare l'impianto del verde dovranno corrispondere a criteri di massima semplicità, in accordo con le regole tradizionali del paesaggio rurale; saranno pertanto da evitare disegni ispirati ai giardini di tipo ottocentesco e specie estranee al contesto rurale locale;
  11. - l) nelle pavimentazioni di nuova realizzazione dovranno essere impiegati materiali e modalità di posa in opera tradizionali e consoni al contesto; le superfici impermeabilizzate non potranno comunque superare il 50% della superficie coperta dagli edifici;
  12. - m) per resedi ed aree di pertinenza dell'edificato, recinzioni in muratura sono consentite solo se ad integrazione ed in continuità con muri esistenti, oppure se le recinzioni in muratura costituiscano già il tipo prevalente in un dato contesto; in relazione agli ingressi, si deve evitare l'impiego di cancellate e pilastri di sostegno eccedenti per dimensioni e tipologia il loro ruolo e funzione; per tutte le eventuali opere murarie devono essere utilizzati materiali e tecniche tipici locali; non sono consentite recinzioni o partizioni all'interno di un'area di pertinenza in origine unitaria.

Art. 118 Schede normative

Disposizione degli edifici della Scheda Borgacciano

L'aggregato di Borgacciano corrisponde ad un insediamento di crinale nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Sono inoltre consentiti alcuni puntuali interventi di nuova edificazione, per i quali si rimanda alle prescrizioni dell'Abaco per il tipo residenziale 3 di cui all'art. 174 (nell'area indicata con il tratteggio di colore magenta è ammesso un unico lotto).
Nel caso di interventi di nuova edificazione o di addizione volumetrica il proponente la trasformazione certifica, in accordo con le competenti autorità, la disponibilità della risorsa e l'adeguatezza della rete di approvvigionamento a soddisfare il fabbisogno idrico. In caso di inadeguato dimensionamento della rete di approvvigionamento il proponente dovrà soddisfare tale fabbisogno mediante l'attivazione di specifiche derivazioni idriche e/o opere di captazione delle acque di falda, valutandone altresì l'impatto sul sistema idrogeologico e tenendo conto della necessità di riservare le acque di migliore qualità al consumo umano.

Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 407

Si tratta di un edificio residenziale, attestato sulla strada di Borgacciano, parzialmente trasformato. Sono interessanti l'accesso, come soluzione al salto di quota, e l'articolazione dei volumi e dei fronti lungo la strada.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59 per l'edificio e la pertinenza.

Rif. 411

È costituito da un doppio blocco, con due edifici che si fronteggiano a brevissima distanza, all'interno dell'aggregato; lo stato di conservazione è medio. La schedatura degli edifici di interesse storico è riferita al primo edificio (411p), un annesso che comprende un essiccatoio.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Rif. 413

È un complesso di quattro edifici, tutti parzialmente trasformati ma che presentano singoli elementi architettonici interessanti.
Il primo edificio (413p) ha subito trasformazioni più cospicue che ne pregiudicano parzialmente il valore testimoniale; allo stesso modo l'annesso 413c risulta piuttosto compromesso. Gli annessi 413a e 413b - fabbricati bassi di uso agricolo - invece mostrano ancora un certo pregio.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'edificio 413p e l'annesso 413c; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli annessi 413a e 413b e per la pertinenza.

Rif. 415 (Casale)

L'edificio è parzialmente trasformato, in particolare per quanto riguarda l'apparato decorativo, ma di pregio. È provvisto di un giardino, forse di antico impianto, che ne completa l'impianto.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio e la pertinenza.

Rif. 416 (Podere Borgacciano)

Edificio dall'impianto complesso (416p), di alto valore testimoniale e ancora da recuperare.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio e la pertinenza.
Nella pertinenza sono presenti terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate.

Cuiano è un aggregato dall'impianto compatto, costituito da due edifici residenziali (478p e 478a) intorno ai quali sono disposti alcuni annessi; tra questi un forno (478b) ed una capanna (478c), entrambi con muratura in pietra e ancora sostanzialmente integri, presentano valore testimoniale quale esempio di architettura rurale minore.
Meno significativi gli edifici residenziali, sottoposti ad interventi che ne hanno sostanzialmente snaturato il carattere.

Nell'ambito di pertinenza sono presenti terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per il forno 478b; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per il fabbricato 478c; ristrutturazione edilizia per gli edifici 478p e 478a, per gli altri annessi presenti nell'ambito e per la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda Fonaco

L'aggregato di Fonaco corrisponde ad un insediamento di crinale, nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Nel caso di interventi di addizione volumetrica il proponente la trasformazione certifica, in accordo con le competenti autorità, la disponibilità della risorsa e l'adeguatezza della rete di approvvigionamento a soddisfare il fabbisogno idrico. In caso di inadeguato dimensionamento della rete di approvvigionamento il proponente dovrà soddisfare tale fabbisogno mediante l'attivazione di specifiche derivazioni idriche e/o opere di captazione delle acque di falda, valutandone altresì l'impatto sul sistema idrogeologico e tenendo conto della necessità di riservare le acque di migliore qualità al consumo umano.

Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 418, 419 e 424

Si tratta di interessanti edifici di residenza rurale, dotati di volumetrie complesse e strutture massicce. Sono stati già precedentemente recuperati ed hanno perso parte del loro valore testimoniale.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Rif. 420 (Chiesa di Fonaco)

Esempio di chiesa (420p) e canonica (420a), di alto valore testimoniale.
La chiesa risulta piuttosto rimaneggiata, mentre nella canonica si riscontrano segni di trasformazioni parziali che non ne hanno modificato sostanzialmente la fisionomia.
Per la canonica sembrano necessarie operazioni di consolidamento strutturale.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Rif. 421, 422 e 423

Il complesso è formato da più corpi di fabbrica, alcuni di alto valore testimoniale, visto anche l'uso di materiali e tecniche tradizionali e di decorazioni che impreziosiscono gli elementi costitutivi (ingressi ad arco, scale), altri invece parzialmente alterati da interventi cui sono stati sottoposti.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per i corpi di fabbrica 421p e 423p; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per il corpo di fabbrica 422p.

Disposizione degli edifici della Scheda Padonchia

L'aggregato di Padonchia corrisponde ad un insediamento formatosi secondo il principio insediativo in cresta nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Sono inoltre consentiti alcuni puntuali interventi di nuova edificazione, per i quali si rimanda alle prescrizioni dell'Abaco per il tipo residenziale 3 di cui all'art. 174 (in ciascuna delle quattro aree indicate con il tratteggio di colore magenta è previsto un unico lotto).
Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 321

Questo nucleo è costituito da alcuni annessi.
Il primo (321p) - un essiccatoio a sviluppo verticale - è quello più interessante ed il meglio conservato. Il secondo (321a) è una capanna di buona fattura e di alto valore testimoniale, da recuperare prestando particolare cura alla individuazione di una destinazione d'uso compatibile con la struttura. Il terzo (321b) è simile al precedente ma è già stato oggetto di trasformazione. Il quarto (321c) è un essiccatoio di qualità non peculiare, molto alterato.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Rif. 325-326-327

Si tratta di un edificio frutto dell'aggregazione di più corpi di fabbrica, tra cui quello della Chiesa di San Michele Arcangelo.
La porzione 325p è ad uso abitativo, in mattoni e pietra a vista e di tre piani fuori terra. Anche se le decorazioni appaiono abbastanza trasformate, mantiene una configurazione fedele a quella originale.
La Chiesa (326p), già restaurata, presenta integrazioni dell'apparato murario in pietra. Le coperture sono state sostituite, così come soglie e mostre, oggi in elementi di pietra serena.
Il fabbricato 327p è rimasto con caratteristiche originarie e possiede rilevante valore testimoniale. Si trova in discrete condizioni di conservazione.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per l'edificio e la pertinenza.

Rif. 331

Il complesso è formato dall'assemblaggio di diversi volumi, in muratura di pietre a vista e con coperture tradizionali in coppi e tegole, già recuperato e parzialmente trasformato.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda Il Palazzo

Il Palazzo corrisponde ad un insediamento sparso, nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 438

Appartiene al nucleo un edificio principale (438p) di dimensioni significative, formato da più volumi, in stato di abbandono ma con alto valore testimoniale. L'annesso (438a) ha invece perso parte del suo valore; presenta infatti aggiunte e superfetazioni.
Il sito è molto interessante perché, su un poggio, domina i campi tutto attorno.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio 438p; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'annesso 438a.

Disposizione degli edifici della Scheda Petretolo

Petretolo corrisponde ad un aggregato sparso, nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 434

Il nucleo comprende tre edifici di pregio e di alto valore testimoniale: una chiesa con canonica e un piccolo annesso. Il complesso è già stato del tutto recuperato, senza che le trasformazioni effettuate ne abbiano alterato e compromesso i valori storici e artistici.
Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per gli edifici e la pertinenza.

Rif. 435

Si tratta di un piccolo insediamento residenziale, composto di corpi di fabbrica ravvicinati di dimensione ridotta. Non è dotato di particolare pregio architettonico, ma presenta comunque un riconoscibile valore testimoniale.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Rif. 436

È una cascina di medie dimensioni, di buona fattura e dotata di elementi di pregio, sia per quanto riguarda i materiali sia per gli elementi costitutivi (ad esempio le aperture). Versa però in cattivo stato di conservazione, in particolare sembra affetto da instabilità strutturale.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda Pianezze

L'aggregato di Pianezze è costituito da insediamenti isolati non contigui, ma dislocati lungo lo stesso percorso viario e comprende parti caratterizzate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, in un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 473

Il nucleo è costituito da un edificio residenziale (473p) intorno al quale sono disposti alcuni annessi: una capanna (473b), un fienile (473a) ed un terzo fabbricato (473c), in posizione leggermente distaccata dal resto del nucleo, dove sono in corso lavori di recupero. L'edificio principale 473p, di consistente volumetria, è composto dall'aggregazione lineare di più corpi di fabbrica che, visto il dislivello del terreno, degradano leggermente verso valle creando un continuo sfalsamento delle falde del tetto.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'edificio 473p; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per i fabbricati 473a, 473b e 473c.

Rif. 476

L'edificio è formato dall'aggregazione di due corpi di fabbrica, uno a destinazione residenziale, mentre l'altro ospita la chiesa.
La parte residenziale è costituita da un volume compatto articolato su tre piani, con scala esterna e tetto a padiglione; su uno dei lati si innesta il corpo di fabbrica più basso della chiesa, sulla cui copertura, a capanna, risalta un campanile a vela.
La linearità dell'impianto e la presenza di alcuni elementi pregevoli - il campanile, le cornici alle aperture - attribuiscono al fabbricato un valore testimoniale e architettonico che vale la pena preservare.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per l'edificio e la pertinenza.

Rif. 477

Si tratta di un edificio isolato situato lungo strada, a volumetria compatta e in muratura di pietra faccia vista, con impaginato regolare delle aperture, incorniciate da profili in pietra.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda Ripoli

Ripoli corrisponde ad un insediamento sparso nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare, nel quale è inserita anche la Villa (descritta nella scheda 447).

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 448

Edificio composto da due corpi di fabbrica: il principale ha volumetria compatta, due piani a monte e tre a valle e copertura a padiglione; l'altro, addossato al lato a monte del precedente, ha invece due piani fuori terra e copertura piana. L'edificio è caratterizzato da un impaginato regolare delle aperture, contornate da profili in pietra. Il fabbricato ha subito interventi che ne hanno in parte alterato i caratteri originari.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Rif. 449

Si tratta di un esempio di chiesa (449p) e canonica (449a); la canonica è grande, composta di vari corpi giustapposti inglobando diversi annessi.
Ha subito trasformazioni dell'apparato decorativo ma ha conservato pressoché intatte le caratteristiche fondamentali dell'impianto e degli elementi costitutivi.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio e la pertinenza.

Rif. 455

Il nucleo è disposto lungo la strada, con una serie di fabbricati a formare un unico blocco.
L'edificio principale, ad uso residenziale, è quello nelle peggiori condizioni di conservazione. I materiali sono abbastanza degradati ma le strutture sembrano mantenere stabilità. Particolarmente interessante risulta la chiusura verticale del fienile.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio e la pertinenza.

Rif. 456

Il complesso corrisponde a quattro corpi di fabbrica addossati.
Si presenta nelle condizioni originarie ed in medio stato di conservazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda Scandolaia

Scandolaia corrisponde ad un insediamento sparso nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare; sono presenti inoltre terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Nel caso di interventi di addizione volumetrica il proponente la trasformazione certifica, in accordo con le competenti autorità, la disponibilità della risorsa e l'adeguatezza della rete di approvvigionamento a soddisfare il fabbisogno idrico. In caso di inadeguato dimensionamento della rete di approvvigionamento il proponente dovrà soddisfare tale fabbisogno mediante l'attivazione di specifiche derivazioni idriche e/o opere di captazione delle acque di falda, valutandone altresì l'impatto sul sistema idrogeologico e tenendo conto della necessità di riservare le acque di migliore qualità al consumo umano.

Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 355

Edificio di origine storica (355p) e annesso (355a), trasformato in residenza, che si attestano lungo la via di Scandolaia; pur avendo perso parte del loro valore testimoniale, la loro presenza caratterizza ancora l'aggregato.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Rif. 358

Il complesso è formato da due edifici, di cui solo l'annesso (358a) è ancora da recuperare. Tale edificio è parzialmente crollato, ma presenta un impianto interessante, con un'ampia parte porticata.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'annesso 358a, nel quale è consentita la ricostruzione della porzione crollata nonché un ampliamento limitato - non superiore al 30% della Slp esistente e comunque non superiore a 50 mq. di Slp - purché ciò non ne comprometta le caratteristiche fondamentali, nel rispetto delle tecniche costruttive, dei materiali e delle finiture tradizionali ed a condizione che il progetto sia definito anche in stretta relazione alle caratteristiche dell'edificio principale, nel rispetto di materiali, tecniche e finiture coerenti a tale contesto; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'edificio principale (358p).

 

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