Sistema Informativo Territoriale del Comune di Monterchi

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Regolamento Urbanistico
Norme tecniche di attuazione
titolo xi elementi di valore storico artistico in ambito periurbano ed extraurbano
Capo I Edilizia rurale di pregio, edifici specialistici e ville

Art. 113 Disposizioni generali

1. Nelle tavole "Usi del suolo e modalità di intervento ed attuazione" sono individuati (con sigla n°) i perimetri delle aree di pertinenza degli edifici rurali di pregio, edifici specialistici e ville; gli interventi per essi consentiti sono indicati attraverso le schede normative riportate al successivo art. 115.

2. All'interno delle aree di cui al comma precedente non sono applicabili le disposizioni degli artt. 41, 43 e 44 del Titolo IV Capo III della L.R. 01/05, mentre si applicano i disposti dell'art. 45, in conformità a quanto stabilito dall'art. 39 della suddetta legge.

3. Fatte salve le prescrizioni riportate nelle schede normative, all'interno delle relative aree di pertinenza di cui al precedente comma 1 il cambiamento di destinazione d'uso - nel rispetto delle disposizioni relative al sistema, sottosistema ed ambito di appartenenza - è ammesso solo nel caso in cui l'area di intervento sia dotata o venga contestualmente dotata delle infrastrutture (acquedotto, fognature, viabilità) e dei servizi necessari per l'uso previsto; non è consentito il cambio di destinazione d'uso in residenza per gli edifici aventi parti strutturali inconsistenti e non idonee al nuovo uso comunque autorizzati (tettoie, capanni in ferro o legno, ecc.) e per quei fabbricati che sono stati costruiti e utilizzati come manufatti specifici per l'attività agricola quali frantoi, cantine, stalle, porcilaie od altro, costruiti con materiali non tradizionali quali pannelli di cemento, laterizio forato, od altro.

Art. 114 Prescrizioni per gli interventi

1. Nelle aree di pertinenza degli edifici rurali di pregio, edifici specialistici e ville gli interventi si attuano attraverso intervento edilizio diretto oppure attraverso piani urbanistici attuativi di iniziativa pubblica o privata.

2. Per gli interventi sugli spazi aperti diversi da quelli di manutenzione ordinaria o straordinaria è richiesta la redazione di un progetto dettagliato, almeno in scala 1:500, relativo all'intera area di pertinenza, basato su di un rilievo topografico che riporti tutti gli elementi vegetali e artificiali che la costituiscono, con l'indicazione e la puntuale descrizione grafico testuale di tutti gli interventi previsti.

3. Negli interventi sugli edifici o sugli spazi aperti compresi all'interno delle aree di pertinenza di cui al comma 1 del precedente art. 113 si dovranno rispettare, oltre alle indicazioni specifiche riportate nelle singole schede normative e salvo quanto eventualmente stabilito dalla disciplina di sistemi, sottosistemi ed ambiti di appartenenza, anche le seguenti prescrizioni:

  1. - a) è consentita la realizzazione o ampliamento di un livello interrato, con solo accesso interno e nella misura massima del 30% della originaria superficie coperta dell'edificio;
  2. - b) è vietata la realizzazione di autorimesse interrate o seminterrate, salvo quanto eventualmente previsto dalle schede normative e gli spazi per la sosta degli autoveicoli dovranno essere del tipo a raso;
  3. - c) nel caso in cui sia consentito realizzare nuove aperture o modificare quelle esistenti, queste dovranno avere forme e dimensioni analoghe a quelle degli edifici preesistenti e proporzioni conformi a quelle dell'edilizia circostante (di norma rettangolari con asse maggiore verticale); non dovrà essere alterato sostanzialmente l'impaginato presente (sia esso regolare o irregolare) e dovrà essere garantito il mantenimento di adeguati maschi murari; le nuove aperture non dovranno comunque interessare parti staticamente rilevanti delle murature (cantonali, incroci a T, ecc.);
  4. - d) le griglie in laterizi solitamente presenti nelle aperture dei fienili dovranno essere mantenute; sarà comunque consentito il tamponamento parziale o totale all'interno, con materiali "leggeri" quale il legno, purché ciò non renda necessaria la realizzazione di nuove aperture indispensabili al rispetto degli standard igienico sanitari;
  5. - e) le grandi aperture dei fienili, delle carraie e delle parate non potranno di norma essere chiuse, con l'eccezione di quelle che occupano una superficie inferiore al 30% della parete del vano al quale appartengono, in strutture comunque chiuse su tre lati: in tal caso è ammessa l'introduzione di un serramento con infisso allineato al filo interno della muratura;
  6. - f) gli aggetti dei tetti non potranno essere modificati alterando la sporgenza preesistente; i manti di copertura dovranno essere realizzati con elementi in laterizio;
  7. - g) di norma non sono ammessi, in quanto considerati incongrui, i seguenti materiali o elementi:
    • - architravi in cemento nelle aperture;
    • - intonaco di cemento;
    • - canne fumarie in cemento o altro materiale con finitura analoga;
    • - gradini in cemento o rivestiti in marmo nelle scale esterne;
    • - infissi in alluminio anodizzato ed in plastica o altro materiale con finitura analoga;
    • - persiane in legno naturale o in alluminio anodizzato e verniciato o altro materiale con finitura analoga;
    • - avvolgibili e rotolanti;
  8. - i) in caso di interventi di recupero (cioè esclusi quelli che prevedano la demolizione e ricostruzione dei fabbricati) non è ammessa l'eliminazione della finitura ad intonaco negli edifici dove è presente, anche se in tracce; inoltre i materiali e gli elementi in contrasto elencati alla precedente lettera g), se presenti, dovranno essere rimossi e sostituiti;
  9. - j) è ammessa la realizzazione di pergolati privi di copertura impermeabile entro i limiti del 15% della superficie coperta degli edifici esistenti; non è consentita la realizzazione di tettoie, salvo quanto eventualmente previsto nelle schede normative; le recinzioni potranno essere localizzate in corrispondenza di elementi di divisione esistenti quali limiti di colture, ciglioni, scarpate, filari di piante e comunque in posizione tale da non alterare il rapporto tra l'edificio e l'ambiente circostante;
  10. - k) è ammessa la realizzazione di una piscina scoperta con le caratteristiche e prescrizioni indicate al comma 3 lettera d) dell'art. 105;
  11. - l) negli spazi aperti compresi all'interno delle aree di pertinenza, fermo restando il rispetto delle prescrizioni particolari riportate in ciascuna scheda normativa, sono ammessi interventi di riassetto generale dell'area, pur nel rispetto dei caratteri tipologici e formali e nel rispetto dell'assetto storico e paesistico-ambientale esistente; il disegno degli spazi aperti ed in particolare l'impianto del verde dovranno corrispondere a criteri di massima semplicità, in accordo con le regole tradizionali del paesaggio rurale; saranno pertanto da evitare disegni ispirati ai giardini di tipo ottocentesco e specie estranee al contesto rurale locale;
  12. - m) nelle pavimentazioni di nuova realizzazione dovranno essere impiegati materiali e modalità di posa in opera tradizionali e consoni al contesto rurale; le superfici impermeabilizzate non potranno comunque superare il 50% della superficie coperta dagli edifici. I percorsi all'interno degli ambiti, sia a carattere pedonale che carrabile, non potranno essere pavimentati;
  13. - n) per resedi ed aree di pertinenza dell'edificato, recinzioni in muratura sono consentite solo se ad integrazione ed in continuità con muri esistenti, oppure se le recinzioni in muratura costituiscano già il tipo prevalente in un dato contesto; in relazione agli ingressi, si deve evitare l'impiego di cancellate e pilastri di sostegno eccedenti per dimensioni e tipologia il loro ruolo e funzione; per tutte le eventuali opere murarie devono essere utilizzati materiali e tecniche tipici locali; non sono consentite recinzioni o partizioni all'interno di un'area di pertinenza in origine unitaria.

Art. 115 Schede normative

Disposizione degli edifici della Scheda 151

L'aggregato rappresenta ciò che resta della Pieve romanica di Sant'Antimo. Rimangono il nucleo originario della Pieve ed un fabbricato annesso, quasi completamente crollato, recentemente ristrutturato.
Della struttura della Pieve, originariamente a tre navate, poi ridotte ad una, restano i muri perimetrali e il campanile a vela sulla facciata.
La parte anteriore della navata è stata trasformata in cappella, orientata in senso trasversale rispetto all'asse originario, mentre il resto della navata e il presbiterio sono stati divisi in due piani ed adibiti a stalle ed abitazione. Il fabbricato ha aperture irregolari e si presenta in pietrame a vista. La struttura ingloba, come materiali di reimpiego, elementi architettonici in pietra arenaria con decorazioni scultoree altomedievali.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo per la Pieve (151p), con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 58; ristrutturazione edilizia per l'edificio 151a e per la pertinenza, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 152

È un gruppo di due edifici, la cascina - un blocco unico con scala a profferlo - e un annesso multifunzionale (fienile ed essiccatoio) con tettoia addossata.
Il complesso versa in cattive condizioni, risultandone di conseguenza parzialmente compromesso il valore.
Data la posizione isolata e la particolarità dell'impianto, possiede comunque caratteristiche tali da essere recuperato, tenendo conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 158

L'edificio principale della villa è composto da tre corpi di fabbrica, disposti secondo uno schema a ventaglio e collegati da corpi di fabbrica minori. Questi edifici hanno due piani fuori terra più mansarda, strutture in muratura finite ad intonaco e presentano portali, marcapiani e mostre delle finestre in pietra. Le soluzioni d'angolo e le altre decorazioni delle facciate sono in finta pietra.
La villa si trova in posizione arretrata sulla collina di Pocaia, alla quale si accede attraverso un percorso che lambisce la proprietà e conduce ai cancelli di entrata, sul fianco est. Oltre alla terrazza sul fronte che affaccia a valle, ha un ampio ed ombreggiato parco sul retro.
L'impianto è corredato di numerosi annessi che si trovano complessivamente in cattivo stato di conservazione ma si sono mantenuti nello stato originario.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo per la villa (158p), con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 58, impiegando materiali e tecniche costruttive coerenti a quelli originali; ristrutturazione edilizia per gli annessi e per la pertinenza, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

In considerazione della particolarità del nucleo, sono in questo caso ammissibili interventi di recupero con destinazione d'uso anche diversa da quelle previste per le aree appartenenti al sottosistema VR2, la compatibilità della quale dovrà essere comunque verificata in riferimento a proposte progettuali per l'intero ambito di pertinenza, attraverso lo strumento del Piano di Recupero; in particolare potrà essere prevista la destinazione ad attività turistico ricettiva purché limitatamente alla tipologia Tr1 (alberghi e residenza turistico alberghiere).

Disposizione degli edifici della Scheda 281

Villa La Casina è costituita da un unico corpo di fabbrica a tre piani, con facciata in parte intonacata con partitura irregolare e mostre in pietra con architrave sagomato al piano nobile; il retro è tutto in pietra a vista, con alcuni annessi giustapposti: in effetti la villa consiste in un fabbricato ad L al quale è affiancato sulla sinistra un edificio rurale (282p). Completa l'impianto della villa un annesso con pianta a T, in condizioni originarie e discreto stato di conservazione, ma privo di particolare pregio.
In posizione arretrata rispetto al filo strada, la villa ha un vialetto d'ingresso con siepi alte ai lati che ne impreziosisce l'impianto.
Nel complesso la villa risulta molto rimaneggiata; l'uso agricolo non sembra aver favorito la conservazione dei valori storici.
Il completo recupero dell'insediamento dovrà prevedere l'utilizzo di materiali conformi a quelli originari, come la muratura in pietra intonacata e la copertura in coppi e tegole, ed il ricorso a tecniche costruttive tradizionali.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 282

L'edificio rurale principale (282p) è un fabbricato di relativo interesse perché profondamente trasformato, con due annessi agricoli - la stalla ed il fienile - in discrete condizioni strutturali, che non hanno subito o quasi trasformazioni.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli annessi 282a e 282b; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per la pertinenza e gli altri edifici.

Disposizione degli edifici della Scheda 287

Inserito in un ambiente di case sparse, l'edificio di Villa del Poggio si trova lungo la strada di crinale che conduce al Sorbo, proprio di fronte alla chiesa di S. Apollinare. È un edificio d'abitazione signorile, documentato nel catasto d'impianto, che non presenta annessi, ma è composto di due fabbricati addossati.
Si rilevano trasformazioni parziali della struttura e dell'apparato decorativo. Permangono comunque alcuni elementi interessanti, come il loggiato con il tetto adibito a terrazza e la tessitura dell'apparato murario, pur con aggiunte e integrazioni di epoche successive. Da conservare la struttura volumetrica, le murature e quel che resta dell'apparato decorativo.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58.

Disposizione degli edifici della Scheda 288

La chiesa di S. Apollinare, costruita su uno sperone di roccia lungo il percorso di crinale di Villa del Poggio, risulta interessante per la collocazione e la struttura, mantenendosi quasi sospesa sul pendio. Interessanti l'involucro murario e l'abside, da cui si erge il campanile a vela. L'impianto attuale corrisponde largamente all'originario, così come i materiali (pietra a vista, copertura in coppi e tegole). Il nucleo è completato da un rudere sul lato nord-ovest (annesso 288a), che costituiva probabilmente un'ala della chiesa, e che dà un tocco pittoresco all'insieme.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 58, con consolidamento strutturale (murature, copertura); sistemazione della scalinata e possibile aggiunta di una rampa che permetterebbe una migliore fruizione nell'apertura al pubblico.

Disposizione degli edifici della Scheda 292

Questo nucleo agricolo è costituito da tre corpi di fabbrica principali.
Il primo, adibito a residenza, è un blocco doppio in muratura mista di pietre e mattoni, presente al catasto d'impianto, unito da un elemento, più basso, di connessione. L'annesso individuato con il numero 292a è un edificio composto da stalla - con la caratteristica doppia falda asimmetrica - e seccatoio, già in parte recuperato.
L'edificio individuato con il numero 292b è un piccolo annesso in muratura con tetto a doppia falda, mantenuto nella conformazione originaria ed in stato di conservazione medio.
Di questo nucleo sono da notare il valore testimoniale e la posizione panoramica degli edifici. Questi ultimi sono complessivamente in discrete condizioni di conservazione e necessitano principalmente di interventi di manutenzione e in parte di riqualificazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 293

Si tratta di un insediamento di origine agricola formato da due edifici, entrambi sostanzialmente conservati nelle condizioni originali - il principale, ad uso residenziale, in pietra a vista e copertura a doppia falda asimmetrica parzialmente trasformata -. L'altro edificio (293a) è un annesso agricolo, di modeste dimensioni, in muratura mista e copertura a doppia falda.
Per questo nucleo sono necessarie opere di manutenzione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 295

Il nucleo è composto da tre edifici, dei quali il principale risulta piuttosto trasformato.
Dei due annessi il primo (295a) costituiva l'essiccatoio della cascina: è un edificio ad un piano fuori terra, in muratura mista in pietra e mattoni, in cui la parte alta dell'involucro murario e la copertura sono stati ricostruiti in epoca recente.
Il secondo annesso (295b), più basso e addossato all'altro, presenta caratteristiche simili al primo, ma ha aperture anche al primo piano.
Per questo nucleo sono necessarie opere di consolidamento e protezione, tenendo conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 298

È un nucleo insediativo rurale, in cui la cascina è stata ricostruita e non presenta più caratteri d'interesse storico (infatti non è stata inclusa nella Schedatura degli edifici di interesse storico).
I due annessi rappresentano due tipologie diverse di essiccatoi. Il primo (298p), basso e di forma allungata, presenta muratura mista, esito di successive trasformazioni, copertura non originale e caratteristiche aperture per la ventilazione degli ambienti realizzate a salto di gatto. Il secondo (298a) è a pianta quadrata e sviluppato in altezza; incastrato in un edificio basso e parzialmente demolito, ha un sistema di ventilazione garantito dai numerosi comignoli presenti sulla copertura.
Complessivamente il valore da salvaguardare si riferisce alla volumetria, all'impaginato dei prospetti degli edifici ed alle strutture murarie, parzialmente conservate.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli edifici 298p e 298a; ristrutturazione edilizia per gli altri edifici e la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 299

Due degli edifici che compongono il nucleo - la cascina e il seccatoio - risultano profondamente trasformati. Il terzo e più interessante edificio è un ex-fienile (299a), formato da due corpi addossati in muratura di pietra a vista e coperture a doppia falda parzialmente trasformate. Sono interessanti sia la volumetria che la maniera in cui l'edificio si adatta al pendio che connota il sito.
Sono necessari interventi di consolidamento e protezione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia per l'edificio 299a, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59; ristrutturazione edilizia per gli altri edifici e la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 301

Si tratta di un insediamento di origine rurale composto da tre edifici principali. Complessivamente lo stato di conservazione è medio; numerose e cospicue sono le trasformazioni intervenute nel corso del tempo.
L'edificio principale, la ex-cascina (301p), è un grande e massiccio blocco addossato ad un altro corpo di fabbrica; presenta due livelli fuori terra più la mansarda ed è provvisto di scala a profferlo su un fianco; ha subito forti trasformazioni con l'introduzione di elementi in laterizio nella muratura di pietra; la sommità della muratura e la copertura, in particolare, sembrano non originali.
Il secondo edificio (301a) è un essiccatoio, di forma allungata e provvisto di loggiato e tettoia in muratura; anche questo fabbricato è stato parzialmente ricostruito con l'utilizzo di materiali di scarsa qualità (blocchi in laterizio).
Il terzo corpo di fabbrica (301b) è un ex-fienile ed è forse quello meglio conservato: sono interessanti le strutture murarie, dove si riconoscono i segni di vecchie aperture ad arco.
L'intervento deve tendere a ripristinare l'integrità dei singoli edifici e l'unitarietà dell'aggregato, tenendo conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia per gli annessi (301a e 301b), con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59; ristrutturazione edilizia per gli altri fabbricati e la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 302

Di questo aggregato formato da tre edifici, l'unico particolarmente degno di nota risulta l'ex-fienile. Gli altri due hanno infatti subito trasformazioni tali da comprometterne irrimediabilmente il valore storico, e non sono pertanto soggetti a specifica normativa.
Il fienile è composto da due corpi addossati, in muratura di laterizi intonacata. Sono interessanti la volumetria, con la scala a profferlo, ed il disegno delle facciate.
Sono necessarie opere di protezione e pulitura.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 303

È un nucleo formato da sei edifici. Il primo (303p) è un villino di tre piani fuori terra, in muratura intonacata con soluzioni angolari in blocchi parallelepipedi alternati; pur possedendo elementi di pregio, presenta alterazioni dell'apparato decorativo.
Addossato a questo è il secondo edificio (303a), di due livelli più mansarda, in muratura in pietra con inserti di mattoni; copertura ed apparato decorativo sono del tutto trasformati.
Il terzo e il quarto (303 b e 303c) sono ex-seccatoi del tutto trasformati.
Il quinto (303d), composto di due blocchi giustapposti di un solo piano fuori terra, muratura in pietra a vista e copertura in tegole e coppi, è in cattivo stato di conservazione ma non trasformato.
L'ultimo fabbricato (303e) è un essiccatoio in muratura faccia a vista ed ampie superfici verticali chiuse a salto di gatto, che presenta alcune superfetazioni (tettoie di lamiera) e si trova in condizioni peggiori dei precedenti.
Per gli ultimi due edifici si ritiene opportuno il recupero attraverso operazioni di consolidamento e riqualificazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 306

Il nucleo è costituito da due annessi agricoli, un seccatoio (306p) del tipo a base quadrata sviluppato in altezza - l'elemento di maggior pregio - ed un fienile (306a), maggiormente trasformato.
L'essiccatoio, originale, si presenta in cattivo stato di conservazione e necessita di interventi tempestivi. Le trasformazioni che lo hanno riguardato sono relative all'introduzione di inserti laterizi in un apparato murario in pietra e ad interventi sulla copertura.
Il recupero dell'immobile dovrà avvenire attraverso operazioni di manutenzione e di ripristino dei materiali e delle tecniche costruttive tradizionali.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 307

È un edificio dall'interessante e complessa volumetria, determinata dall'incastro di più corpi di fabbrica. Non sottoposto a sostanziali trasformazioni, presenta murature massicce in pietra a vista e coperture originali in coppi e tegole.
Sono necessari interventi di conservazione tali da non alterare l'impianto e gli elementi costitutivi dell'edificio.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58.

Disposizione degli edifici della Scheda 309

Il nucleo raggruppa due annessi agricoli, uno di grande dimensione (309p), con più corpi edilizi addossati e grandi tettoie in lamiera (superfetazioni), l'altro (309a) a pianta rettangolare, tetto a doppia falda ed un solo piano fuori terra.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59; le tettoie in lamiera potranno essere sostituite da strutture leggere in materiali non precari e consoni al contesto rurale ma non potranno essere chiuse su alcun lato, mentre i "tamponamenti" verticali in lamiera potranno essere sostituiti da pareti in muratura - in tutto o in parte con disposizione a griglia - o in altro materiale adeguato al nucleo originario, purché sia mantenuto l'arretramento rispetto alla struttura dei pilastri.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 310

Il nucleo di Vicchio di Sotto è costituito da quattro edifici, di cui il principale ha subito pesanti trasformazioni, tali da comprometterne il valore storico-testimoniale.
Degli altri tre, i primi due (310a e 310b) sono particolarmente interessanti: entrambi originariamente annessi di uso agricolo - seccatoio e fienile -, hanno murature in pietra grezza e massiccia, coperture originali (in un caso in lastre di pietra) ed hanno subito trasformazioni scarse o nulle. L'ultimo edificio - un altro essiccatoio (310c) - presenta minore interesse, essendo stato maggiormente trasformato.
Sono da attuare interventi di conservazione dei due edifici più interessanti e di riqualificazione per l'ultimo annesso con il ripristino dei materiali originali per uniformarlo all'insieme.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli edifici 310a, 310b, 310c con la possibilità, limitatamente all'edificio 310a, di realizzare un ampliamento per una Slp non superiore a 50 mq., purché ciò non ne comprometta le caratteristiche fondamentali e sia realizzato nel rispetto delle tecniche costruttive, dei materiali e delle finiture dell'edificio esistente; ristrutturazione edilizia per gli altri edifici e per la pertinenza.
Per la tettoia posta ad est dell'edificio 310c potranno essere ammessi esclusivamente gli interventi di manutenzione indispensabili all'uso agricolo.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 313

Il complesso di Vicchio di Mezzo è composto da tre edifici.
Il primo (313p e 314p) è costituito da due corpi di fabbrica distinti e giustapposti; di questi, il primo è fortemente trasformato, mentre l'altro è una villa rustica dall'apparato decorativo parzialmente conservato, in muratura intonacata e mostre in pietra (si veda il ricco portale in pietra serena).
Il secondo edificio (313a) è un annesso agricolo privo di particolare pregio.
L'ultimo edificio (313b), sebbene parzialmente trasformato, presenta maggiore interesse: è un piccolo corpo di fabbrica su un livello, in muratura di pietre squadrate e copertura originale in coppi e tegole.
Per quest'ultimo, in particolare, è necessario un intervento di recupero che impieghi materiali coerenti a quelli originali e ne assicuri il consolidamento e la protezione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli annessi 313a e 313b; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per gli altri edifici e per la pertinenza.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 315

Il nucleo di Vicchio di Sopra è costituito da quattro edifici.
Il primo (315p) è costituito dall'aggregazione di più corpi di fabbrica, alcuni con funzione di annessi agricoli (essiccatoio, fienile, stalla), che dà luogo ad una volumetria complessa ed interessante; questo edificio, originale, si trova in discrete condizioni di conservazione (gran parte delle coperture sono state sostituite).
Il secondo edificio (315a, 315d) - la cascina - risulta pesantemente trasformato.
Il terzo è costituito da un fabbricato (315c), ad uso residenziale e di recente costruzione, con addossati alcuni annessi (315b) che presentano una struttura muraria interessante anche se in cattive condizioni di conservazione.
L'ultimo (315e), anch'esso composto da più annessi, pur presentando numerose superfetazioni, possiede strutture verticali e coperture in gran parte originali.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli edifici 315p, 315b 315e; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per gli altri edifici e la pertinenza.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 336

È un complesso dove l'edificio principale è fortemente trasformato mentre i tre annessi, pur sottoposti a gradi diversi di trasformazione, hanno tuttora caratteri tali da giustificarne il recupero.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per i tre annessi (336a, 336b, 336c); ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'edificio principale e la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 339

Il nucleo è stato oggetto di recenti interventi di recupero che hanno in buona parte portato all'alterazione delle caratteristiche originarie dei fabbricati. L'edificio 339p, pur se anch'esso parzialmente trasformato, ha tipologia interessante ed atipica e mantiene sostanzialmente i materiali e le finiture originari.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio 339p; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, gli altri edifici e la pertinenza.
Nell'ambito di pertinenza sono presenti inoltre terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate.

Disposizione degli edifici della Scheda 342

Questo aggregato è caratterizzato dalla presenza di un edificio principale, profondamente trasformato, e da due annessi - un essiccatoio ed una capanna di uso agricolo - ancora da recuperare.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per i due annessi (edifici 342a e 342b), ristrutturazione edilizia per l'edificio principale e la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 344

Il nucleo - connotato dalla notevole posizione panoramica -comprende tre fabbricati, dei quali un solo annesso è ancora da recuperare. L'intervento su tale annesso dovrà essere indirizzato a conservare materiali, tecniche ed elementi tipologici tradizionali, anche ripristinando quelli in parte degradati o già alterati, come la copertura in elementi lapidei, ed eliminando gli elementi incongrui; dovrà essere valorizzata la semplicità della conformazione volumetrica.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'annesso 344a; ristrutturazione edilizia per gli altri edifici e la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 345

È un complesso di sette edifici, di cui uno allo stato di rudere, pervenuto in discrete condizioni di conservazione e senza aver subito particolari trasformazioni.
Interessanti l'impianto e le caratteristiche strutturali - la tessitura delle murature in elementi lapidei grandi e irregolari, le coperture....

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per gli edifici 345p, 345e, 345f; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli altri edifici e la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 346

È un gruppo di due edifici, di cui il principale irrimediabilmente trasformato.
Per l'annesso, meno alterato, sono da attuare lavori di manutenzione e di ripristino delle caratteristiche originali (le murature sono adesso parzialmente tamponate con malta di cemento).

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'annesso 346a; ristrutturazione edilizia per l'edificio principale e la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 351

Il complesso corrisponde al cimitero, composto da recinto e cappella.
Lo stato di conservazione è buono, con il recinto nella forma originaria e la cappella che ha subito maggiori trasformazioni.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 352

Si tratta di un insediamento attualmente in condizione di rudere.
È auspicabile un intervento che permetta almeno di leggere le strutture rimaste e di visitare il sito, anche con la predisposizione di cartellonistica e materiale informativo di supporto, ma non va esclusa l'opportunità di un più ampio intervento di restauro - da attuare attraverso la redazione di uno specifico Piano attuativo - che preveda il completo recupero della struttura, anche con il ripristino delle parti crollate e la ricostruzione di quelle non più esistenti, sulla base della documentazione ancora recuperabile.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 58.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 353

È parte di una chiesa-castello di cui rimane sostanzialmente la chiesa con annessa residenza: la chiesa-canonica è inglobata in un'unità edilizia agricola, costituendo un piccolo aggregato con edificio principale, chiesa e loggiato annesso accorpati e disposti in direzione est-ovest, ed un altro annesso ad est.
La parte più antica è rappresentata dall'abside semicircolare, risalente al sec. XII, con muratura in blocchi di pietra squadrati a filari regolari.
La facciata della chiesa è incastrata nel corpo di fabbrica dell'edificio principale; l'interno è stato ristrutturato ed il campanile è di epoca relativamente recente.
Il fronte addossato al monte è in cattivo stato di conservazione, presumibilmente a causa di infiltrazioni d'acqua.
Un sistema di terrazzamenti con muretti di contenimento e risalite organizza l'affaccio a valle, con una notevole apertura panoramica.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 364

È un nucleo con cascinale ed annessi sostanzialmente ben conservato e poco trasformato, organizzato secondo un impianto che sfrutta i dislivelli presenti all'interno di un ampio resede.
Le trasformazioni riguardano, ma solo parzialmente, le aperture e gli stipiti. L'edificio principale (364p), costituito da più corpi addossati, è particolarmente interessante.
Sono necessarie in primo luogo opere di manutenzione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 367

È un unico fabbricato, composto però da più elementi giustapposti (comprende anche un'ala parzialmente crollata, forse il vecchio molino).
Complessivamente si trova in buono stato di conservazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.
Nell'ambito di pertinenza sono presenti inoltre terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate.

Disposizione degli edifici della Scheda 369

Si tratta di un complesso di due edifici, di cui il principale molto trasformato ma non ben conservato.
Non ha particolare pregio ma ha un impianto interessante, da mantenere tenendo conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 370

Il nucleo è formato da due edifici, cascina ed annesso.
La cascina (edificio 370p) è ben conservata ed interessante, sia per la posizione panoramica, sia per le caratteristiche tipologiche (presenta la tipica copertura a doppia falda asimmetrica).
L'annesso (370a), ricostruito in laterizio nella parte superiore della muratura, è di minor valore.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 371

Pur classificato come villa, questo nucleo ha attualmente caratteri ed aspetto più simili a quelli di una casa rurale. In muratura di pietra, non intonacata, ha due piani fuori terra e partitura irregolare della facciata. È presente anche un annesso, ad uso rurale, in condizioni originali e medio stato di conservazione.
Il nucleo è disposto a ridosso della strada di accesso, in posizione panoramica ma riparata; l'ambito possiede elementi di risalita esterni ed un giardino ben sistemato.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 376

Il nucleo è composto da cascina, essiccatoio e fienile. L'impianto è molto interessante e trovandosi in posizione isolata vede valorizzate le volumetrie particolari degli edifici.
In generale l'aggregato è in buono stato di conservazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli edifici 376p, 376a e 376b, e per la pertinenza; per il capannone di recente edificazione e per le tettoie di uso agricolo, per i quali non è comunque ammesso il cambio di destinazione d'uso, sono consentiti esclusivamente interventi di manutenzione.

Disposizione degli edifici della Scheda 379

È un complesso di quattro edifici. Mentre l'edificio principale e due annessi risultano irrimediabilmente trasformati, l'annesso 379b - probabilmente un seccatoio - conserva valore testimoniale.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'annesso 379b; ristrutturazione edilizia per gli altri edifici e la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 382

Si tratta di un piccolo edificio su due livelli, attestato sulla strada in posizione isolata. Complessivamente poco trasformato, si presenta intonacato e con un disegno di facciata parzialmente incompleto.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Il nucleo è composto da tre edifici, cascina e due annessi, di cui uno allo stato di rudere (385b), al quale è addossato un edificio di epoca più recente, già sottoposto ad interventi di trasformazione piuttosto consistenti.
I fabbricati, poco trasformati, sono complessivamente interessanti; è indispensabile il recupero delle strutture in condizioni critiche.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli edifici 385p, 385a e 385b - con possibilità di ricostruire le parti crollate - e per la pertinenza; ristrutturazione edilizia per l'edificio 383p.

Disposizione degli edifici della Scheda 386

Il complesso è costituito da due edifici, una cascina molto grande in medio stato di conservazione ed un piccolo annesso ben conservato.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 389

È un nucleo composto dalla cascina più due annessi, questi ultimi totalmente trasformati ed ormai privi di interesse.
La cascina (389p), di impianto interessante, con scala a profferlo e piccoli volumi addossati, si trova in discreto stato di conservazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per la cascina (389p) e la pertinenza; ristrutturazione edilizia per gli annessi.

Disposizione degli edifici della Scheda 390

Si tratta di un complesso con chiesa e canonica, oltre ad altri piccoli edifici disseminati nell'ambito di pertinenza. Possiede un alto valore testimoniale.
È molto interessante la posizione panoramica, che lo rende uno dei siti più visitati e apprezzati dagli abitanti.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 392

Si tratta di un ampio ed interessante complesso di più organismi architettonici assemblati.
Gli elementi costitutivi ed i materiali sono originali; nel complesso si trova in buono stato di conservazione.
La demolizione delle superfetazioni è auspicabile.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per l'edificio principale (392p) e per la pertinenza, con contestuale demolizione delle baracche e delle tettoie in condizioni degradate.

Disposizione degli edifici della Scheda 394

È un interessante nucleo formato da due cascine e due annessi, in generale in discrete condizioni di conservazione; tecniche costruttive, materiali e pregio degli immobili non sono omogenei nel complesso.
L'impianto è tipico, con una strada che attraversa il nucleo.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 395

Parte di un nucleo più ampio, è un complesso di due edifici.
Mentre l'edificio principale è già stato parzialmente recuperato, l'altro fabbricato si trova in condizioni di rudere ed implica dunque un intervento di ricostruzione recuperando le murature rimaste.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 397

Il gruppo comprende una cascina e due annessi.
Mentre l'edificio principale (397p), in muratura intonacata e coperture non originali, è ben conservato, i due annessi risultano fortemente trasformati ed hanno perso gran parte del loro valore, anche per l'impiego di materiali di scarsa qualità.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 398

È un edificio complesso, composto di vari blocchi, di fattura ed altezze diverse, assemblati. I vari corpi di fabbrica presentano differente grado di pregio per valore storico e conservazione del carattere originario; nel complesso risulta abbastanza trasformato ma presenta comunque elementi di rilievo da tutelare.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 401

Si tratta di un complesso con cascina ed annesso, disposto sul crinale.
La cascina è interessante, ma versa in precarie condizioni strutturali. L'annesso ha la tipica conformazione del fienile con tettoie ai due lati e, parzialmente trasformato, è meglio conservato.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 405

La cascina (405p) è un interessante edificio sviluppato in altezza in pietra massiccia non intonacata, ben conservato. Gli annessi non sono di notevole rilievo, perché più trasformati, ma comunque in buono stato di conservazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio principale (405p), per l'annesso 405b e per la pertinenza; per l'annesso 405a è consentito un intervento di sostituzione edilizia e di addizione volumetrica, in modo da riposizionare il nuovo fabbricato non direttamente di fronte all'edificio principale ma sempre in prossimità della strada. Le addizioni volumetriche consentite sono:

  1. 1. l'ampliamento della superficie lorda fino a raggiungere complessivamente una superficie di 75 mq.;
  2. 2. l'adeguamento in altezza per rendere abitabili i locali, purché con l'impiego di materiali e tecniche tradizionali che rendano il volume più omogeneo e coerente al contesto;
  3. 3. il recupero dei volumi delle superfetazioni o delle parti crollate, previa dimostrazione della consistenza originaria attraverso congrua ed incontrovertibile documentazione, accorpando tali volumi nel nuovo fabbricato derivante dall'intervento di sostituzione edilizia dell'annesso 405a.

Per l'attuazione degli interventi è prevista la redazione di un Piano di Recupero esteso all'intero ambito di pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 406

È un piccolo annesso isolato, che non ha subito sostanziali trasformazioni.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.
Nell'ambito di pertinenza sono presenti terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate. Si dovrà tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 426

Ricciano corrisponde ad un grande edificio di più blocchi giustapposti, disposti in direzione parallela al pendio, ben conservato. È costruito con elementi in pietra, parzialmente intonacato.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 430

Nel nucleo è presente un edificio massiccio, di più blocchi giustapposti in pietrame facciavista e in buono stato di conservazione, collocato in prossimità di un crocevia. L'area di pertinenza comprende anche la chiesa-canonica di S. Lorenzo (429p).
Non ha subito particolari trasformazioni e presenta dunque alto valore testimoniale.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, per l'edificio 430p, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58; ristrutturazione edilizia, per gli altri edifici e la pertinenza, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 431

Si tratta di un interessante complesso di tre edifici per la produzione rurale. L'impianto sfrutta il pendio del terreno e lascia ampi spazi liberi tra gli edifici.
Il fabbricato principale - la cascina - è un organismo ampio composto di più volumi addossati.
Gli altri due, entrambi in buono stato di conservazione e di alto valore testimoniale, sono un fienile ed un essiccatoio.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58.

Disposizione degli edifici della Scheda 432

È un ampio cascinale con scala a profferlo e piccole finestre di forma circolare all'ultimo livello. La muratura, in pietrame a vista con tracce di intonaco, è stata consolidata con ampi inserti di malta cementizia.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58.

Disposizione degli edifici della Scheda 441

Si tratta di un edificio di pregio che ha subito profonde trasformazioni dell'apparato decorativo, con evidente perdita di mostre e cornici nel disegno della facciata.
Oggi si rilevano vari elementi addossati al corpo principale, tra i quali superfetazioni in lamiera metallica.
In parte dunque il pregio risulta compromesso ma è comunque auspicabile un intervento di recupero attraverso il quale vengano eliminati gli elementi incongrui.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 442

È un nucleo di tre edifici, attraversato dalla strada di accesso e distribuzione.
La cascina - un grande blocco di tre livelli in muratura mista e piccoli corpi secondari addossati - è corredata da due annessi parzialmente trasformati e di medio valore, cioè una capanna di piccole dimensioni e un essiccatoio.
La cascina presenta aperture ad arco, scala a profferlo e facciata principale intonacata. Il complesso possiede valore storico-testimoniale ed è in buono stato di conservazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.
Nell'ambito di pertinenza sono presenti terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate.

Disposizione degli edifici della Scheda 443

Si tratta di un grande edificio residenziale (443p), di due blocchi massicci addossati e di buona fattura, con due annessi (443a e 443b) - essiccatoio e fienile. L'impianto è semplice, con i tre edifici risposti parallelamente a distanza ravvicinata.
La cascina presenta un disegno irregolare della facciata; è in buono stato di conservazione e non presenta alterazioni sostanziali della struttura.
Gli annessi sono in discrete condizioni, ma necessitano di interventi più cospicui.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, estesa anche agli spazi aperti di pertinenza.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 444

Il complesso di impianto interessante è formato dalla cascina e da due annessi, parzialmente recuperati.
La cascina è ampia con più corpi addossati, disposti in modo da adattarsi al pendio, e dotata di scala esterna a profferlo.
Gli annessi sono piuttosto trasformati, ma presentano comunque valore testimoniale.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 445

È un edificio isolato, di più corpi addossati, che raggiunge i tre livelli fuori terra. Presenta muratura mista in pietra e mattoni, partiture irregolari delle facciate e copertura in coppi e tegole originale.
Il sito è molto suggestivo e la pertinenza dell'edificio ampia.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 447

La villa ha una facciata spoglia, con partitura abbastanza regolare - anche se alcune aperture sembrano essere state tamponate - e priva di apparato decorativo. Il corpo di fabbrica principale ha tre piani fuori terra, presenta un intonaco abbastanza rovinato ed una copertura a capanna in marsigliesi, non originale.
Ha un piccolo annesso, addossato sul fianco est, costeggiando il quale si raggiunge un percorso pergolato in discesa che attraversa la proprietà e, sul retro della villa rispetto all'ingresso, porta ad un'ampia terrazza con piscina da cui si domina la valle del Padonchia. In generale l'ambito di pertinenza è accuratamente sistemato a verde.
L'aggregato comprende vari altri annessi minori; quello individuato come 447a è un fabbricato ad uso rurale provvisto di un'ampia tettoia su un lato, in discrete condizioni di conservazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per la villa e gli spazi aperti di pertinenza; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'annesso 447a e gli altri presenti nella pertinenza.
Nell'ambito di pertinenza sono presenti terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate. Si dovrà complessivamente tenere conto dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 458

Si tratta di un insediamento composto da due edifici addossati in pietra e mattoni a vista.
Il principale è un fabbricato massiccio che ha subito parziali trasformazioni, senza comunque perdere i suoi caratteri fondamentali.
L'annesso è maggiormente trasformato.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 459

Il cimitero è composto da un recinto al centro del quale sorge una piccola cappella.
È in buono stato di conservazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59; la demolizione di volumi secondari, facenti parte di un medesimo organismo edilizio, e la loro ricostruzione nella stessa quantità o in quantità inferiore ancorché in diversa collocazione sul lotto di pertinenza non è ammessa, salvo esecuzione di un adeguato studio geomorfologico mirato alla definizione della stabilità pre e post- intervento.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 460

Corrisponde ad un vasto complesso, composto da sei edifici principali.
La cascina grande (460p) è un ampio fabbricato formato da più blocchi addossati; è in discreto stato di conservazione.
Delle due cascine più piccole, quella individuata con il numero 460a risulta profondamente trasformata, mentre la 460b non ha subito trasformazioni, a parte qualche intervento di consolidamento ed alcune superfetazioni. Gli altri tre edifici - annessi agricoli - sono più trasformati ma si presentano in buone condizioni di conservazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia per l'edificio 460a; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'edificio 460c; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli altri edifici e la pertinenza. La demolizione di volumi secondari, facenti parte di un medesimo organismo edilizio, e la loro ricostruzione nella stessa quantità o in quantità inferiore ancorché in diversa collocazione sul lotto di pertinenza non è ammessa, salvo esecuzione di un adeguato studio geomorfologico mirato alla definizione della stabilità pre e post- intervento.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 461

Il nucleo comprende tre edifici in buono stato di conservazione.
Il primo (461p) è una stalla, a sviluppo verticale, con corpi addossati e superfetazioni.
Il secondo (461a) è un edificio più piccolo e parzialmente trasformato, privo di particolare pregio.
Il terzo e ultimo fabbricato (461b) è basso ed allungato; presenta elementi architettonici interessanti e non sembra aver subito particolari trasformazioni.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia per l'edificio 461a; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli edifici 461p e 461b e gli spazi di pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 462

Si tratta di un insediamento costituito da un edificio residenziale (462p), una cappella (462a) ed un annesso (462b).
La chiesa è di impianto semplice, a pianta rettangolare; invece l'edificio principale 462p è articolato e di consistente volumetria, composto da più corpi di fabbrica e caratterizzato dalla presenza di vari corpi scala e, sul lato a valle, da un fronte alto e compatto. Pregevole la muratura, in alcuni tratti a scarpa, ed i cantonali in conci di pietra, meno interessanti invece le parti modificate secondo tipologie e impiegando materiali estranei alla tradizione rurale locale.
Ad esclusione dell'annesso 462b, di modesta fattura, i restanti fabbricati si rivelano nell'insieme di un certo pregio.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio 462p e per la pertinenza; restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per la chiesa 462a; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'annesso 462b, privilegiando l'uso di materiali e tecniche consoni al contesto.

Disposizione degli edifici della Scheda 463

L'insediamento è composto da un edificio residenziale (463p) e da un piccolo annesso (463a).
L'edificio principale ha copertura a capanna ed una scala esterna parallela al fronte principale; entrambi i fabbricati sono in muratura di pietra faccia vista e non avendo subito alterazioni rilevanti costituiscono un buon esempio di edilizia rurale locale.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.
Nell'ambito di pertinenza sono presenti terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate.

Disposizione degli edifici della Scheda 464

Il nucleo comprende un edificio residenziale (464p) ed un annesso (464a).
Il primo, a pianta rettangolare e con copertura a capanna, ha due piani a valle e uno monte; è attualmente oggetto di lavori che ne hanno parzialmente alterato il carattere originario.
Ben conservato è invece l'annesso, caratterizzato da una muratura in pietra faccia vista di pregevole fattura, realizzata con conci di notevoli dimensioni.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'edificio 464p; restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per l'annesso 464a e la pertinenza.
Nell'ambito di pertinenza sono presenti terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate.

Disposizione degli edifici della Scheda 465

Il nucleo è di impianto compatto ed è costituito da due edifici residenziali ed alcuni annessi.
L'edificio principale (465p), di consistente volumetria, è composto da più corpi di fabbrica, il maggiore dei quali si articola su tre piani e, vista la compattezza volumetrica, la regolarità dell'impaginato ed il tipo di aperture, incorniciate da ampie fasce in pietra e davanzali sagomati, si impone sul resto del complesso denotando un carattere da casa padronale. Una scala perpendicolare al fronte serve da accesso al primo piano, mentre sull'altro lato un terrazzino centrale articola la facciata.
Sul retro del fabbricato si trova l'annesso 465b, di impianto semplice, a pianta rettangolare, con muratura in pietra faccia vista e cornici delle aperture simili a quelle dell'edificio principale; l'annesso è stato recentemente oggetto di lavori, tra cui il rifacimento della copertura.
Diversa la tipologia del fabbricato 465a, realizzato secondo canoni estranei all'edilizia rurale

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Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio principale 465p e per la pertinenza; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'annesso 465b; ristrutturazione edilizia per l'edificio 465a.

Disposizione degli edifici della Scheda 466

L'edificio, situato in posizione isolata, è stato recentemente recuperato con parziale alterazione della struttura originaria.
È articolato su due piani e costituito da più corpi di fabbrica, con muratura in pietra faccia vista. Una scala esterna a due rampe, disposte ad "L", sbarca su una loggia al primo piano; ad uno dei fronti laterali è addossato un portico sorretto da pilastri in muratura.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 468

L'insediamento è costituito da un edificio residenziale (468p), imponente e dalla volumetria compatta, con copertura a capanna e scala esterna sul fronte principale, e da due annessi (468a, 468b), uno dei quali pesantemente trasformato.
Anche se in misura minore, tutto il complesso è stato comunque sottoposto ad interventi, che ne hanno sminuito il valore originario.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'edificio principale 468p e l'annesso 468a; ristrutturazione edilizia per l'annesso 468b e per la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 469

Il nucleo corrisponde ad una casa colonica (469p) ed un piccolo annesso (469a).
La prima ha volumetria compatta su pianta quadrata, si articola su due piani ed ha muratura in pietra faccia vista. Ad eccezione di qualche intervento limitato, ad esempio alla copertura del corpo di fabbrica di un solo piano addossato ad uno dei fronti laterali, l'edificio sembra aver mantenuto i caratteri tipici dell'architettura rurale.
Diversa la situazione dell'annesso, una porcilaia realizzata in blocchi di calcestruzzo e con copertura in eternit, con una capanna addossata ad uno dei lati corti.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio 469p e per la pertinenza; ristrutturazione edilizia per l'annesso, da effettuarsi utilizzando una tipologia e impiegando materiali consoni ad un contesto di tipo rurale.

Disposizione degli edifici della Scheda 470

Si tratta di un edificio isolato composto da due corpi di fabbrica, adiacenti e collegati tra loro, ma nettamente distinti: uno con muratura in pietra faccia vista, l'altro completamente intonacato.
Una scala esterna, sul fronte, funge da ulteriore elemento separatore tra i due volumi.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 472

L'insediamento è costituito da una casa colonica (472p), da un annesso (472a) e da un secondo edificio residenziale (472b), separato dagli altri dalla strada di accesso al resede e dal dislivello del terreno. Mentre i primi due fabbricati, pur essendo privi di elementi architettonici di particolare pregio, risultano comunque, per tipologia, soluzioni costruttive ed impiego dei materiali, rispondenti ai canoni dell'edilizia rurale tradizionale, l'edificio 472b è stato sottoposto ad interventi che ne hanno pesantemente alterato il carattere originario.
A due piani e con impianto planimetrico ad "L", l'edificio residenziale 472p è caratterizzato dalla presenza in facciata della scala e dall'avanzamento di un corpo di fabbrica.
L'annesso 472a è originato invece dall'aggregazione di più volumi di varie altezze, disposti a differenti quote a causa del declivio del terreno.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio 472p e l'annesso 472a; ristrutturazione edilizia per l'edificio 472b, gli altri annessi presenti nell'ambito e la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda 474

Si tratta di un edificio isolato, dalla volumetria compatta, caratterizzato dall'impaginato regolare dei prospetti. Vista la semplicità dell'impianto ed il pesante intervento realizzato sulla copertura, a falde sfalsate e con struttura in calcestruzzo, gli elementi di maggior pregio sono oggi costituiti essenzialmente dalla regolarità e dalla tipologia delle aperture, definite da cornici a vista, con davanzali in leggero aggetto sagomati.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59; la demolizione di volumi secondari, facenti parte di un medesimo organismo edilizio, e la loro ricostruzione nella stessa quantità o in quantità inferiore ancorché in diversa collocazione sul lotto di pertinenza non è ammessa, salvo esecuzione di un adeguato studio geomorfologico mirato alla definizione della stabilità pre e post- intervento.

Disposizione degli edifici della Scheda 483

È una casa colonica situata in posizione isolata, in un terreno in leggero declivio, a pianta rettangolare, di due piani fuori terra e con copertura a capanna, con un piccolo volume addossato ad uno dei fronti laterali. Una breve scala esterna ne articola la facciata e porta ad un locale che sul fronte principale risulta aperto.
Si tratta di un fabbricato semplice sia nell'impianto planivolumetrico che nei dettagli, caratterizzato da un impaginato delle aperture alquanto irregolare, tuttavia rispondente ai canoni dell'edilizia rurale e non ancora sottoposto ad interventi di recupero sostanziali.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 484

Si tratta di un edificio isolato costituito dalla giustapposizione di due corpi di fabbrica, con muratura in pietra e copertura a capanna con falde asimmetriche.
Il fabbricato, visto lo stato di abbandono in cui versa, si trova in cattivo stato di conservazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.
Si dovrà complessivamente tenere conto anche dell'appartenenza ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare.

Disposizione degli edifici della Scheda 999

È un insediamento costituito da un edificio colonico (485p), parzialmente crollato, e da un secondo fabbricato (486p), dove sono invece attualmente in corso lavori di ristrutturazione.
L'edificio 485p, a pianta rettangolare allungata, presenta un fronte compatto - quello longitudinale non affetto da crolli - caratterizzato dall'allineamento assiale delle aperture degli ultimi due livelli; non ancora recuperato, sembra aver mantenuto i caratteri dell'architettura rurale, al contrario dell'altro fabbricato, pesantemente trasformato.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio 485p - con possibilità di ricostruire la parte crollata - e per la pertinenza; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'edificio 486p.

Disposizione degli edifici della Scheda 487

È una casa colonica isolata, caratterizzata da un impianto piuttosto semplice, composta da due corpi di fabbrica, entrambi con copertura a capanna, disposti in linea ma leggermente sfalsati così da creare una minima articolazione planimetrica.
I materiali impiegati sono quelli tradizionali, ma interventi recenti hanno in parte modificato, alterandoli, alcuni elementi e dettagli costruttivi (ad esempio i profili delle aperture).

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 488

Si tratta di una casa colonica di due piani fuori terra, a pianta rettangolare e dalla volumetria compatta, con copertura a mezzo padiglione. La compattezza del volume, alleggerita soltanto in uno spigolo dalla presenza di un corpo di fabbrica di minore altezza, e la regolarità nella scansione delle aperture caratterizzano l'edificio, attribuendogli un carattere lineare e massiccio.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 489

L'insediamento è costituito da una casa colonica, dall'impianto semplice e di tre piani fuori terra, e da un annesso, a pianta rettangolare e con copertura a capanna, disposto nelle immediate vicinanze.
Entrambi i fabbricati hanno muratura in pietra e presentano i caratteri tipici dell'architettura rurale ma sono stati in parte trasformati dagli interventi cui sono stati sottoposti.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.
Nell'ambito di pertinenza sono presenti terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate.

Disposizione degli edifici della Scheda 490

È un edificio isolato situato in un'area boschiva, realizzato con muratura in pietra e con copertura a capanna.
Il fabbricato risulta aver sufficientemente mantenuto i caratteri peculiari dell'edilizia rurale.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 492

Si tratta di un edificio isolato a pianta rettangolare, costituito dall'aggregazione lineare di tre corpi di fabbrica, che articolano l'alzato grazie ad un leggero sfalsamento della gronda, nonostante il numero dei piani sia costante. Su uno dei lati lunghi è addossata una scala esterna che sbarca in un pianerottolo con loggetta caposcala architravata.
Gli interventi effettuati sul fabbricato non ne hanno stravolto i caratteri originari per cui l'edificio risulta di un certo interesse quale esempio di architettura colonica.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda 493

Si tratta di un insediamento costituito da un edificio colonico e alcuni annessi.
L'edificio principale (493p) è frutto dell'addizione di più corpi di fabbrica, di differenti altezze; semplice nell'impianto e scarno nei dettagli, ha comunque mantenuto i caratteri dell'architettura colonica. Sull'altro lato della strada di accesso si trova l'annesso 493a, originato anch'esso dall'aggregazione di più volumi, tra cui un essiccatoio e un fienile, disposti secondo un impianto lineare che segue la leggera pendenza del terreno. La mancanza di unitarietà del manufatto è accentuata dalla varietà dei materiali impiegati e dalle soluzioni architettoniche, non sempre rispondenti ai canoni dell'edilizia rurale (come il manto di copertura in marsigliesi o le ampie aperture con architravi in c.a.).

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio 493p; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, l'annesso 493a; ristrutturazione edilizia per la pertinenza e gli altri edifici presenti nell'ambito.
Per le tettoie non è comunque ammesso il cambio di destinazione d'uso.

Capo II Aggregati

Art. 116 Disposizioni generali

1. Nelle tavole "Usi del suolo e modalità di intervento ed attuazione" sono individuati (con sigla n°) i perimetri delle aree di pertinenza degli aggregati; gli interventi per essi consentiti sono indicati attraverso le schede normative riportate al successivo art. 118.

2. All'interno delle aree di cui al comma precedente non sono applicabili le disposizioni degli artt. 41, 43 e 44 del Titolo IV Capo III della L.R. 01/05, mentre si applicano i disposti dell'art. 45, in conformità a quanto stabilito dall'art. 39 della suddetta legge.

3. Fatte salve le prescrizioni riportate nelle schede normative, all'interno delle relative aree di pertinenza di cui al precedente comma 1 il cambiamento di destinazione d'uso - nel rispetto delle disposizioni relative al sistema, sottosistema ed ambito di appartenenza - è ammesso solo nel caso in cui l'area di intervento sia dotata o venga contestualmente dotata delle infrastrutture (acquedotto, fognature, viabilità) e dei servizi necessari per l'uso previsto; non è consentito il cambio di destinazione d'uso in residenza per gli edifici aventi parti strutturali inconsistenti e non idonee al nuovo uso comunque autorizzati (tettoie, capanni in ferro o legno, ecc.) e per quei fabbricati che sono stati costruiti e utilizzati come manufatti specifici per l'attività agricola quali frantoi, cantine, stalle, porcilaie od altro, costruiti con materiali non tradizionali quali pannelli di cemento, laterizio forato, od altro.

Art. 117 Prescrizioni per gli interventi

1. Nelle aree di pertinenza degli aggregati gli interventi si attuano attraverso intervento edilizio diretto oppure attraverso piani urbanistici attuativi di iniziativa pubblica o privata.

2. Per gli interventi sugli spazi aperti diversi da quelli di manutenzione ordinaria o straordinaria è richiesta la redazione di un progetto dettagliato, almeno in scala 1:500, relativo all'intera area di pertinenza, basato su di un rilievo topografico che riporti tutti gli elementi vegetali e artificiali che la costituiscono, con l'indicazione e la puntuale descrizione grafico testuale di tutti gli interventi previsti.

3. Negli interventi sugli edifici o sugli spazi aperti compresi all'interno delle aree di pertinenza di cui al comma 1 del precedente art. 116 si dovranno rispettare, oltre alle indicazioni specifiche riportate nelle singole schede normative e salvo quanto eventualmente stabilito dalla disciplina di sistemi, sottosistemi ed ambiti di appartenenza, anche le seguenti prescrizioni:

  1. - a) è consentita la realizzazione o ampliamento di un livello interrato, con solo accesso interno e nella misura massima del 30% della originaria superficie coperta dell'edificio;
  2. - b) è vietata la realizzazione di autorimesse interrate o seminterrate, salvo quanto eventualmente previsto dalle schede normative e gli spazi per la sosta degli autoveicoli dovranno essere del tipo a raso;
  3. - c) nel caso in cui sia consentito realizzare nuove aperture o modificare quelle esistenti, queste dovranno avere forme e dimensioni analoghe a quelle degli edifici preesistenti e proporzioni conformi a quelle dell'edilizia circostante (di norma rettangolari con asse maggiore verticale); non dovrà essere alterato sostanzialmente l'impaginato presente (sia esso regolare o irregolare) e dovrà essere garantito il mantenimento di adeguati maschi murari; le nuove aperture non dovranno comunque interessare parti staticamente rilevanti delle murature (cantonali, incroci a T, ecc.);
  4. - d) le griglie in laterizi solitamente presenti nelle aperture dei fienili dovranno essere mantenute; sarà comunque consentito il tamponamento parziale o totale all'interno, con materiali "leggeri" quale il legno, purché ciò non renda necessaria la realizzazione di nuove aperture indispensabili al rispetto degli standard igienico sanitari;
  5. - e) le grandi aperture dei fienili, delle carraie e delle parate non potranno di norma essere chiuse, con l'eccezione di quelle che occupano una superficie inferiore al 30% della parete del vano al quale appartengono, in strutture comunque chiuse su tre lati: in tal caso è ammessa l'introduzione di un serramento con infisso allineato al filo interno della muratura;
  6. - f) gli aggetti dei tetti non potranno essere modificati alterando la sporgenza preesistente; i manti di copertura dovranno essere realizzati con elementi in laterizio;
  7. - g) di norma non sono ammessi, in quanto considerati incongrui, i seguenti materiali o elementi:
    • - architravi in cemento nelle aperture;
    • - intonaco di cemento;
    • - canne fumarie in cemento o altro materiale con finitura analoga;
    • - gradini in cemento o rivestiti in marmo nelle scale esterne;
    • - infissi in alluminio anodizzato ed in plastica o altro materiale con finitura analoga;
    • - persiane in legno naturale o in alluminio anodizzato e verniciato o altro materiale con finitura analoga;
    • - avvolgibili e rotolanti;
  8. - h) in caso di interventi di recupero (cioè esclusi quelli che prevedano la demolizione e ricostruzione dei fabbricati) non è ammessa l'eliminazione della finitura ad intonaco negli edifici dove è presente, anche se in tracce; inoltre i materiali e gli elementi in contrasto elencati alla precedente lettera g), se presenti, dovranno essere rimossi e sostituiti;
  9. - j) è ammessa la realizzazione di pergolati privi di copertura impermeabile entro i limiti del 15% della superficie coperta degli edifici esistenti; non è consentita la realizzazione di tettoie, salvo quanto eventualmente previsto nelle schede normative; le recinzioni potranno essere localizzate in corrispondenza di elementi di divisione esistenti quali limiti di colture, ciglioni, scarpate, filari di piante e comunque in posizione tale da non alterare il rapporto tra l'edificio e l'ambiente circostante;
  10. - k) negli spazi aperti compresi all'interno delle aree di pertinenza, fermo restando il rispetto delle prescrizioni particolari riportate in ciascuna scheda normativa, sono ammessi interventi di riassetto generale dell'area, pur nel rispetto dei caratteri tipologici e formali e nel rispetto dell'assetto storico e paesistico-ambientale esistente; il disegno degli spazi aperti ed in particolare l'impianto del verde dovranno corrispondere a criteri di massima semplicità, in accordo con le regole tradizionali del paesaggio rurale; saranno pertanto da evitare disegni ispirati ai giardini di tipo ottocentesco e specie estranee al contesto rurale locale;
  11. - l) nelle pavimentazioni di nuova realizzazione dovranno essere impiegati materiali e modalità di posa in opera tradizionali e consoni al contesto; le superfici impermeabilizzate non potranno comunque superare il 50% della superficie coperta dagli edifici;
  12. - m) per resedi ed aree di pertinenza dell'edificato, recinzioni in muratura sono consentite solo se ad integrazione ed in continuità con muri esistenti, oppure se le recinzioni in muratura costituiscano già il tipo prevalente in un dato contesto; in relazione agli ingressi, si deve evitare l'impiego di cancellate e pilastri di sostegno eccedenti per dimensioni e tipologia il loro ruolo e funzione; per tutte le eventuali opere murarie devono essere utilizzati materiali e tecniche tipici locali; non sono consentite recinzioni o partizioni all'interno di un'area di pertinenza in origine unitaria.

Art. 118 Schede normative

Disposizione degli edifici della Scheda Borgacciano

L'aggregato di Borgacciano corrisponde ad un insediamento di crinale nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Sono inoltre consentiti alcuni puntuali interventi di nuova edificazione, per i quali si rimanda alle prescrizioni dell'Abaco per il tipo residenziale 3 di cui all'art. 174 (nell'area indicata con il tratteggio di colore magenta è ammesso un unico lotto).
Nel caso di interventi di nuova edificazione o di addizione volumetrica il proponente la trasformazione certifica, in accordo con le competenti autorità, la disponibilità della risorsa e l'adeguatezza della rete di approvvigionamento a soddisfare il fabbisogno idrico. In caso di inadeguato dimensionamento della rete di approvvigionamento il proponente dovrà soddisfare tale fabbisogno mediante l'attivazione di specifiche derivazioni idriche e/o opere di captazione delle acque di falda, valutandone altresì l'impatto sul sistema idrogeologico e tenendo conto della necessità di riservare le acque di migliore qualità al consumo umano.

Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 407

Si tratta di un edificio residenziale, attestato sulla strada di Borgacciano, parzialmente trasformato. Sono interessanti l'accesso, come soluzione al salto di quota, e l'articolazione dei volumi e dei fronti lungo la strada.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59 per l'edificio e la pertinenza.

Rif. 411

È costituito da un doppio blocco, con due edifici che si fronteggiano a brevissima distanza, all'interno dell'aggregato; lo stato di conservazione è medio. La schedatura degli edifici di interesse storico è riferita al primo edificio (411p), un annesso che comprende un essiccatoio.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Rif. 413

È un complesso di quattro edifici, tutti parzialmente trasformati ma che presentano singoli elementi architettonici interessanti.
Il primo edificio (413p) ha subito trasformazioni più cospicue che ne pregiudicano parzialmente il valore testimoniale; allo stesso modo l'annesso 413c risulta piuttosto compromesso. Gli annessi 413a e 413b - fabbricati bassi di uso agricolo - invece mostrano ancora un certo pregio.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'edificio 413p e l'annesso 413c; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per gli annessi 413a e 413b e per la pertinenza.

Rif. 415 (Casale)

L'edificio è parzialmente trasformato, in particolare per quanto riguarda l'apparato decorativo, ma di pregio. È provvisto di un giardino, forse di antico impianto, che ne completa l'impianto.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio e la pertinenza.

Rif. 416 (Podere Borgacciano)

Edificio dall'impianto complesso (416p), di alto valore testimoniale e ancora da recuperare.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio e la pertinenza.
Nella pertinenza sono presenti terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate.

Cuiano è un aggregato dall'impianto compatto, costituito da due edifici residenziali (478p e 478a) intorno ai quali sono disposti alcuni annessi; tra questi un forno (478b) ed una capanna (478c), entrambi con muratura in pietra e ancora sostanzialmente integri, presentano valore testimoniale quale esempio di architettura rurale minore.
Meno significativi gli edifici residenziali, sottoposti ad interventi che ne hanno sostanzialmente snaturato il carattere.

Nell'ambito di pertinenza sono presenti terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per il forno 478b; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per il fabbricato 478c; ristrutturazione edilizia per gli edifici 478p e 478a, per gli altri annessi presenti nell'ambito e per la pertinenza.

Disposizione degli edifici della Scheda Fonaco

L'aggregato di Fonaco corrisponde ad un insediamento di crinale, nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Nel caso di interventi di addizione volumetrica il proponente la trasformazione certifica, in accordo con le competenti autorità, la disponibilità della risorsa e l'adeguatezza della rete di approvvigionamento a soddisfare il fabbisogno idrico. In caso di inadeguato dimensionamento della rete di approvvigionamento il proponente dovrà soddisfare tale fabbisogno mediante l'attivazione di specifiche derivazioni idriche e/o opere di captazione delle acque di falda, valutandone altresì l'impatto sul sistema idrogeologico e tenendo conto della necessità di riservare le acque di migliore qualità al consumo umano.

Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 418, 419 e 424

Si tratta di interessanti edifici di residenza rurale, dotati di volumetrie complesse e strutture massicce. Sono stati già precedentemente recuperati ed hanno perso parte del loro valore testimoniale.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Rif. 420 (Chiesa di Fonaco)

Esempio di chiesa (420p) e canonica (420a), di alto valore testimoniale.
La chiesa risulta piuttosto rimaneggiata, mentre nella canonica si riscontrano segni di trasformazioni parziali che non ne hanno modificato sostanzialmente la fisionomia.
Per la canonica sembrano necessarie operazioni di consolidamento strutturale.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Rif. 421, 422 e 423

Il complesso è formato da più corpi di fabbrica, alcuni di alto valore testimoniale, visto anche l'uso di materiali e tecniche tradizionali e di decorazioni che impreziosiscono gli elementi costitutivi (ingressi ad arco, scale), altri invece parzialmente alterati da interventi cui sono stati sottoposti.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per i corpi di fabbrica 421p e 423p; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per il corpo di fabbrica 422p.

Disposizione degli edifici della Scheda Padonchia

L'aggregato di Padonchia corrisponde ad un insediamento formatosi secondo il principio insediativo in cresta nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Sono inoltre consentiti alcuni puntuali interventi di nuova edificazione, per i quali si rimanda alle prescrizioni dell'Abaco per il tipo residenziale 3 di cui all'art. 174 (in ciascuna delle quattro aree indicate con il tratteggio di colore magenta è previsto un unico lotto).
Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 321

Questo nucleo è costituito da alcuni annessi.
Il primo (321p) - un essiccatoio a sviluppo verticale - è quello più interessante ed il meglio conservato. Il secondo (321a) è una capanna di buona fattura e di alto valore testimoniale, da recuperare prestando particolare cura alla individuazione di una destinazione d'uso compatibile con la struttura. Il terzo (321b) è simile al precedente ma è già stato oggetto di trasformazione. Il quarto (321c) è un essiccatoio di qualità non peculiare, molto alterato.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Rif. 325-326-327

Si tratta di un edificio frutto dell'aggregazione di più corpi di fabbrica, tra cui quello della Chiesa di San Michele Arcangelo.
La porzione 325p è ad uso abitativo, in mattoni e pietra a vista e di tre piani fuori terra. Anche se le decorazioni appaiono abbastanza trasformate, mantiene una configurazione fedele a quella originale.
La Chiesa (326p), già restaurata, presenta integrazioni dell'apparato murario in pietra. Le coperture sono state sostituite, così come soglie e mostre, oggi in elementi di pietra serena.
Il fabbricato 327p è rimasto con caratteristiche originarie e possiede rilevante valore testimoniale. Si trova in discrete condizioni di conservazione.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per l'edificio e la pertinenza.

Rif. 331

Il complesso è formato dall'assemblaggio di diversi volumi, in muratura di pietre a vista e con coperture tradizionali in coppi e tegole, già recuperato e parzialmente trasformato.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda Il Palazzo

Il Palazzo corrisponde ad un insediamento sparso, nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 438

Appartiene al nucleo un edificio principale (438p) di dimensioni significative, formato da più volumi, in stato di abbandono ma con alto valore testimoniale. L'annesso (438a) ha invece perso parte del suo valore; presenta infatti aggiunte e superfetazioni.
Il sito è molto interessante perché, su un poggio, domina i campi tutto attorno.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio 438p; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'annesso 438a.

Disposizione degli edifici della Scheda Petretolo

Petretolo corrisponde ad un aggregato sparso, nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 434

Il nucleo comprende tre edifici di pregio e di alto valore testimoniale: una chiesa con canonica e un piccolo annesso. Il complesso è già stato del tutto recuperato, senza che le trasformazioni effettuate ne abbiano alterato e compromesso i valori storici e artistici.
Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per gli edifici e la pertinenza.

Rif. 435

Si tratta di un piccolo insediamento residenziale, composto di corpi di fabbrica ravvicinati di dimensione ridotta. Non è dotato di particolare pregio architettonico, ma presenta comunque un riconoscibile valore testimoniale.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Rif. 436

È una cascina di medie dimensioni, di buona fattura e dotata di elementi di pregio, sia per quanto riguarda i materiali sia per gli elementi costitutivi (ad esempio le aperture). Versa però in cattivo stato di conservazione, in particolare sembra affetto da instabilità strutturale.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda Pianezze

L'aggregato di Pianezze è costituito da insediamenti isolati non contigui, ma dislocati lungo lo stesso percorso viario e comprende parti caratterizzate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, in un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 473

Il nucleo è costituito da un edificio residenziale (473p) intorno al quale sono disposti alcuni annessi: una capanna (473b), un fienile (473a) ed un terzo fabbricato (473c), in posizione leggermente distaccata dal resto del nucleo, dove sono in corso lavori di recupero. L'edificio principale 473p, di consistente volumetria, è composto dall'aggregazione lineare di più corpi di fabbrica che, visto il dislivello del terreno, degradano leggermente verso valle creando un continuo sfalsamento delle falde del tetto.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'edificio 473p; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per i fabbricati 473a, 473b e 473c.

Rif. 476

L'edificio è formato dall'aggregazione di due corpi di fabbrica, uno a destinazione residenziale, mentre l'altro ospita la chiesa.
La parte residenziale è costituita da un volume compatto articolato su tre piani, con scala esterna e tetto a padiglione; su uno dei lati si innesta il corpo di fabbrica più basso della chiesa, sulla cui copertura, a capanna, risalta un campanile a vela.
La linearità dell'impianto e la presenza di alcuni elementi pregevoli - il campanile, le cornici alle aperture - attribuiscono al fabbricato un valore testimoniale e architettonico che vale la pena preservare.

Interventi ammessi: restauro e risanamento conservativo, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 58, per l'edificio e la pertinenza.

Rif. 477

Si tratta di un edificio isolato situato lungo strada, a volumetria compatta e in muratura di pietra faccia vista, con impaginato regolare delle aperture, incorniciate da profili in pietra.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda Ripoli

Ripoli corrisponde ad un insediamento sparso nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare, nel quale è inserita anche la Villa (descritta nella scheda 447).

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 448

Edificio composto da due corpi di fabbrica: il principale ha volumetria compatta, due piani a monte e tre a valle e copertura a padiglione; l'altro, addossato al lato a monte del precedente, ha invece due piani fuori terra e copertura piana. L'edificio è caratterizzato da un impaginato regolare delle aperture, contornate da profili in pietra. Il fabbricato ha subito interventi che ne hanno in parte alterato i caratteri originari.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Rif. 449

Si tratta di un esempio di chiesa (449p) e canonica (449a); la canonica è grande, composta di vari corpi giustapposti inglobando diversi annessi.
Ha subito trasformazioni dell'apparato decorativo ma ha conservato pressoché intatte le caratteristiche fondamentali dell'impianto e degli elementi costitutivi.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio e la pertinenza.

Rif. 455

Il nucleo è disposto lungo la strada, con una serie di fabbricati a formare un unico blocco.
L'edificio principale, ad uso residenziale, è quello nelle peggiori condizioni di conservazione. I materiali sono abbastanza degradati ma le strutture sembrano mantenere stabilità. Particolarmente interessante risulta la chiusura verticale del fienile.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'edificio e la pertinenza.

Rif. 456

Il complesso corrisponde a quattro corpi di fabbrica addossati.
Si presenta nelle condizioni originarie ed in medio stato di conservazione.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59.

Disposizione degli edifici della Scheda Scandolaia

Scandolaia corrisponde ad un insediamento sparso nel quale sono comprese parti connotate da differenti caratteri tipologici, diverso valore storico e testimoniale e pregio architettonico, appartenente comunque ad un contesto di rilievo paesistico ed ambientale da tutelare e valorizzare; sono presenti inoltre terrazzamenti e ciglionamenti, da conservare integralmente o ripristinare nelle parti degradate.

Prevalentemente si tratta di edifici e spazi aperti per i quali sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia; sono ammessi per le sole residenze esistenti interventi di addizione volumetrica fino ad un massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente e comunque non superiore a 70 mq.; ove la superficie lorda di pavimento esistente risultasse inferiore a 100 mq. è comunque consentito un ampliamento di 30 mq. Nel caso di interventi di addizione volumetrica il proponente la trasformazione certifica, in accordo con le competenti autorità, la disponibilità della risorsa e l'adeguatezza della rete di approvvigionamento a soddisfare il fabbisogno idrico. In caso di inadeguato dimensionamento della rete di approvvigionamento il proponente dovrà soddisfare tale fabbisogno mediante l'attivazione di specifiche derivazioni idriche e/o opere di captazione delle acque di falda, valutandone altresì l'impatto sul sistema idrogeologico e tenendo conto della necessità di riservare le acque di migliore qualità al consumo umano.

Nei seguenti punti sono evidenziati gli specifici contesti connotati da maggiore interesse e rilievo per i quali si prevedono interventi orientati ad assicurarne la salvaguardia.

Rif. 355

Edificio di origine storica (355p) e annesso (355a), trasformato in residenza, che si attestano lungo la via di Scandolaia; pur avendo perso parte del loro valore testimoniale, la loro presenza caratterizza ancora l'aggregato.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59.

Rif. 358

Il complesso è formato da due edifici, di cui solo l'annesso (358a) è ancora da recuperare. Tale edificio è parzialmente crollato, ma presenta un impianto interessante, con un'ampia parte porticata.

Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 2 dell'art. 59, per l'annesso 358a, nel quale è consentita la ricostruzione della porzione crollata nonché un ampliamento limitato - non superiore al 30% della Slp esistente e comunque non superiore a 50 mq. di Slp - purché ciò non ne comprometta le caratteristiche fondamentali, nel rispetto delle tecniche costruttive, dei materiali e delle finiture tradizionali ed a condizione che il progetto sia definito anche in stretta relazione alle caratteristiche dell'edificio principale, nel rispetto di materiali, tecniche e finiture coerenti a tale contesto; ristrutturazione edilizia, con le precisazioni e prescrizioni di cui al comma 1 dell'art. 59, per l'edificio principale (358p).

Capo III Altri elementi

Art. 119 Viabilità storica e strade di interesse paesistico eccezionale e rilevante

1. I tracciati ancora coerenti con quelli presenti al catasto Lorenese devono essere conservati e mantenuti in considerazione del loro valore storico e paesaggistico.

2. Lungo le strade di interesse paesistico eccezionale e rilevante gli interventi riguardanti i manufatti relazionati alla strada dovranno essere attuati sulla base di un progetto unitario esteso all'intero tratto individuato finalizzato alla tutela dei valori paesistici ed alla riqualificazione di eventuali elementi e situazioni dissonanti.

Art. 120 Aree terrazzate e ciglionamenti

1. I terrazzamenti ed i ciglionamenti agrari dovranno essere conservati e tutelati, mantenendoli nella loro piena efficienza mediante opportune opere di manutenzione consistenti nel ripristino delle parti lesionate e nel mantenimento in efficienza delle opere di drenaggio delle acque superficiali.

2. In caso di crolli totali essi potranno essere ricostruiti anche con soluzioni diverse che comunque siano ambientalmente compatibili rispetto alle tecniche costruttive ed i materiali impiegati siano funzionali alla difesa del suolo ed alla regimazione delle acque.

3. Nelle aree individuate come aree terrazzate e ciglionamenti sono vietati gli interventi di nuova edificazione.

Art. 121 Elementi della tessitura agraria

1. Le sistemazioni idraulico-agrarie, la viabilità campestre e la vegetazione non colturale dovranno essere tutelate; si dovranno in particolare evitare rimodellamenti del suolo che possano ridurre la capacità di invaso della rete scolante e l'eliminazione delle piantate lungo la viabilità campestre e al bordo dei campi.

2. Dovranno essere evitati gli accorpamenti e dovrà esser favorita la creazione o la reintroduzione di solcature tra i campi, ed il potenziamento o la reintroduzione di elementi di rinaturazione quali filari arborei e di siepi lineari.

 

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