1. Il PS assume l'idea di città come proprio principio ordinatore e quale proprio criterio organizzativo.
2. I principi ordinatori del PS sono costituiti:
3. I criteri organizzativi del PS sono formulati considerando in maniera unitaria i cittadini, la città costruita, gli insediamenti ed il paesaggio del territorio aperto, le risorse naturali e tutte le relazioni che alimentano e influenzano la comunità senese, al fine di orientare le singole scelte e le azioni compiute quotidianamente in modo che tra loro risultino coerenti.
1. Il PS persegue la realizzazione di uno sviluppo sostenibile secondo i criteri proposti dalla Carta di Aalborg, attraverso:
1. Le politiche di intervento indicate nella relazione del PS sono parte integrante delle norme tecniche e costituiscono il riferimento per la valutazione delle coerenza tra le azioni e gli obiettivi di lungo termine, in relazione all'assetto del territorio del PS.
2. Le politiche di intervento individuano obiettivi comuni di carattere generale, che l'amministrazione ed i cittadini si impegnano a conseguire e specificano le azioni necessarie al loro conseguimento.
3. Le politiche di intervento del PS sono costituite dalle:
1. I centri urbani e le frazioni del comune di Siena sono entità chiaramente identificate e condividono l'esigenza di uno sviluppo che migliori la qualità degli insediamenti, privilegiando il recupero del patrimonio urbanistico ed edilizio esistente anche attraverso interventi di ristrutturazione urbanistica ed interventi di riqualificazione degli spazi di uso pubblico, nonché il coordinamento delle politiche territoriali di settore, favorendo la revisione degli strumenti di intervento attraverso strategie di sviluppo economico calibrate e coerenti con la scelta discriminante dello sviluppo sostenibile.
2. Il perseguimento del pieno soddisfacimento della domanda di abitazioni deve prevedere la produzione di edilizia abitativa per una popolazione diversificata, richiedendo la disponibilità di un'ampia gamma di opportunità abitative in tutto il comune.
1. Gli indirizzi delle politiche per le funzioni urbane di eccellenza sono costituiti dalla salvaguardia e dalla valorizzazione ambientale del territorio comunale, sia prevedendo interventi di mantenimento, recupero e restauro ambientale, sia attraverso la riorganizzazione del sistema insediativo ed infrastrutturale, garantendo la complessiva sostenibilità dello sviluppo e la specifica considerazione dei valori storici, culturali e ambientali.
2. Per quanto riguarda più in particolare la presenza, nei tessuti della città storica, di una significativa concentrazione di attività commerciali e di servizio che si collocano a livelli di eccellenza, e che generano una frequentazione, prevalentemente pedonale, ma particolarmente intensa, si evidenzia la necessità di assegnare a strumenti di settore il compito di assicurare la sinergia tra gli obiettivi dell'efficienza delle attività economiche e della accessibilità agli obiettivi della tutela e della valorizzazione delle aree urbane di antico impianto.
3. Il riferimento per l'attuazione di questa disciplina cui è costituito dal Piano della distribuzione e della localizzazione delle funzioni approvato nel 2000, cui il PS prevede di affiancare il Piano di indirizzo e di regolazione degli orari estendendone l'applicazione al sottosistema delle propaggini del centro storico anche con riferimento ad obiettivi che tendono contestualmente a facilitare la gestione del tempo nella vita quotidiana e a introdurre elementi di elasticità temporale.
1. Gli indirizzi delle politiche per gli insediamenti produttivi ed il turismo sono costituiti dal rafforzamento del ruolo di Siena nel contesto provinciale, attraverso una riorganizzazione e riqualificazione dei servizi ed il potenziamento delle comunicazione, anche mediante la promozione del pieno utilizzo delle aree produttive esistenti.
1. Le politiche per la mobilità intendono migliorare il sistema infrastrutturale e diminuire l'impatto dei flussi di traffico sulla città attraverso, tra l'altro, l'ottimizzazione delle potenzialità del trasporto pubblico locale su ferro, il miglioramento dell'integrazione tra trasporto pubblico locale e centri di origine e destinazione della mobilità e la riduzione e razionalizzazione della mobilità urbana in un contesto di conservazione e ampliamento dell'ambiente urbano.
1. Le politiche di tutela, gestione e monitoraggio del paesaggio e del patrimonio archeologico ed architettonico del territorio aperto sono preordinate a preservare i vari habitat ed il sistema degli spazi verdi e dei terreni agricoli ed a valorizzare il patrimonio archeologico ed architettonico nonché le aree collinari e le aree boscate attraverso criteri di sviluppo che, oltre a salvaguardarne il contesto ambientale ed insediativo, promuovano le potenzialità economiche e sociali correlate alle risorse naturali e paesaggistiche.
1. Le politiche per la sostenibilità e la tutela della componenti ambientali intendono tutelare ed incrementare, attraverso lo sviluppo di una pluralità di strumenti tecnici ed organizzativi, la qualità del ciclo dell'acqua, del suolo e degli ecosistemi, riducendo i fenomeni di inquinamento.
1. L'amministrazione comunale provvede alla valutazione integrata degli atti di governo del territorio nelle forme e con le modalità indicate nell'art. 11, legge reg. Toscana n. 1/2005.
2. Il RU e gli altri strumenti operativi quali i piani complessi di intervento, i piani di settore, i piani attuativi, effettuano la valutazione delle azioni di trasformazione, per quanto richieste, ai sensi del regolamento regionale di cui all'art. 11, co. 5, legge reg. Toscana n. 1/2005, e secondo la procedura di cui ai successivi commi.
3. Ogni azione di trasformazione deve indicare gli obiettivi strategici che intende perseguire e dovrà essere descritta nel suo complesso e nelle sue componenti, mediante elaborati cartografici d'insieme e di dettaglio, documentazione fotografica, tabelle che diano conto dei profili quantitativi (indici, coefficienti, dimensioni spaziali volumetriche), notizie, tecniche e tecnologiche, specificazioni circa le modalità di impianto e di gestione.
4. Costituiscono riferimenti essenziali per la valutazione:
1. L'amministrazione comunale ha la responsabilità generale delle politiche sul territorio e coordina e controlla la definizione degli interventi previsti dal PS, garantendo la trasparenza dei processi decisionali e la partecipazione dei cittadini alle scelte di governo del territorio.
2. Gli uffici comunali sono tenuti a verificare:
3. Almeno una volta l'anno dovrà essere prodotto un rapporto sullo stato di attuazione del RU per verificare:
4. Il rapporto dovrà essere discusso in uno o più forum pubblici che si svolgerà nell'ambito delle iniziative istituzionali della Casa della città (Urban Center), di cui all'art. 30. In base ai risultati del forum il rapporto potrà essere integrato per eventuali modifiche al PS, al RU e alla strumentazione attuativa e di settore. Il rapporto, integrato con i contributi del forum, è comunicato al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale per le necessarie determinazioni.
5. Mediante i forum pubblici sono valutate le proposte di varianti al PS e al RU. Fanno eccezione le procedure per varianti finalizzate alle realizzazione di opere pubbliche e per deroghe al PS richieste da soggetti pubblici che potranno essere attivate in ogni momento. In ogni caso le varianti al PS sono ammissibili soltanto previa verifica delle risorse finanziarie.
6. L'amministrazione comunale dovrà provvedere ad organizzare apposito ufficio, all'interno della propria struttura tecnica, cui affidare la gestione del PS ed in particolare le seguenti azioni:
1. Nell'ambito delle iniziative per la diffusione della cultura urbana e per la promozione di processi partecipativi alle scelte della amministrazione è istituita la "Casa della città" (Urban Center) del Comune di Siena, con il compito di costituire una sede permanente in cui esporre e custodire materiali, elaborati e documenti riguardanti la storia urbanistica di Siena e dove promuovere la discussione, il confronto, l'elaborazione e l'attivazione della conoscenza e della coscienza civica sui temi del governo del territorio.
2. La Casa della città, è aperta al contributo della Provincia di Siena e dei comuni dello SMaS, anche allo scopo di testimoniare la dimensione di area vasta delle scelte urbanistiche del Comune di Siena.
3. Nella fase transitoria la Giunta Comunale provvede alla definizione delle modalità di promozione della Casa della città, individuando la sede operativa e definendone l'assetto organizzativo, al fine di renderla operativa in tempo utile alla formazione del primo RU.