1 Ricucitura dei tessuti urbani di Taverne D'Arbia e di Arbia in un ottica di integrazione dei servizi e delle infrastrutture, al fine di migliorare il livello della qualità della vita dei cittadini, comprensiva della riorganizzazione della viabilità di accesso Taverne-Arbia-Casetta dallo svincolo sulla Siena-Bettolle, in accordo anche con il Comune di Castelnuovo Berardenga.
2. Creazione del Parco fluviale dell'Arbia, con possibile interconnessione delle piste ciclabili delle Crete con la ciclabile Poggibonsi-Buonconvento.
1 Contenimento dell'edificato di confine lungo la SR 408 Chiantigiana (Ponte a Bozzone, S. Giovanni a Cerreto) e contestuale collaborazione per la riorganizzazione di alcuni servizi (fermata TPL, parcheggi, depuratore).
2. Riorganizzazione degli accessi degli insediamenti di Casetta-Arbia-Taverne allo svincolo di Presciano sulla Siena-Bettolle, in accordo anche con il Comune di Asciano.
3. Promozione del Parco fluviale dell'Arbia con interconnessione della ciclabile Poggibonsi-Buonconvento con la rete ciclabile del Chianti.
1 Mantenere l'identità di Pian del Lago, in considerazione delle eccezionali caratteristiche paesaggistiche e della vulnerabilità degli acquiferi soggiacenti.
2. Adeguare gli snodi viari nelle zone di confine lungo la strada regionale Cassia nord in località Fornacelle, Tognazza, Braccio, Fontebecci, via delle Regioni - via Giovanni XXIII, accesso abitato di Ficareto, connessione della strada Fiume sulla Chiantigiana e al raccordo autostradale Siena-Firenze.
3. Riconsiderazione funzionale dell'edificato di confine realizzato nel territorio di Monteriggioni in relazione alla gestione integrata dei servizi, al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini delle due realtà territoriali.
4. Verifica di fattibilità di un punto di attracco per bus turistici provenienti da nord nel territorio del Comune di Monteriggioni.
1 Migliorare l'interconnessione tra Isola d'Arbia e Ponte a Tressa attraverso la previsione di servizi comunali, l'istituzione di un'area verde nonché di percorsi ciclistici e pedonali che favoriscano il collegamento tra i due centri.
2. Localizzare le stazioni della metropolitana leggera a servizio di entrambi i nuclei.
3. Considerare in modo congiunto le nuove destinazioni dei grandi contenitori dismessi lungo la Cassia (Ex Idit, Grancia di Cuna, Tabaccaia di Monteroni).
4. Ampliare l'ambito di studio del sistema della mobilità determinato dal completamento della "Nuova Cassia", estendendolo alla revisione del nodo da Isola d'Arbia a Monteroni d'Arbia.
5. Adeguare il depuratore di Isola d'Arbia.
6. Promuovere il Parco fluviale dell'Arbia, da sviluppare come elemento di connessione tra i comuni di Monteroni d'Arbia, Siena, Castelnuovo Berardenga e Asciano.
1 Riorganizzare e riequilibrare l'insediamento di Volte Basse in funzione dell'acquisizione di un carattere maggiormente urbano, anche inserendo nuovi servizi di base.
2. Ricucire il tessuto di Volte Basse con l'insediamento artigianale di Pian dei Mori, in un'ottica integrata tra i due comuni.
3. Definire il nuovo assetto viario della SP 73 Ponente nei pressi di Volte Basse.
4. Verificare il ruolo dell'aeroporto e delle infrastrutture viarie dello stesso, in un'ottica di stretta interconnessione con il capoluogo.
5. Adeguare la viabilità e la sosta nel nucleo di S. Rocco a Pilli.
6. Promuovere il raccordo materiale ed immateriale tra le attività della zona industriale di Bellaria e quelle del Parco scientifico-tecnologico di Siena, favorendo l'installazione nella zona delle imprese nate nell'ambito dell'incubatore.
1 Il PS e gli atti di governo del territorio sono soggetti a verifica periodica finalizzata a definirne lo stato e le modalità di attuazione.
2. La verifica periodica di cui al comma precedente si esplica per mezzo di una relazione illustrativa e descrittiva, integrata da dati e indici di tipo qualitativo e quantitativo ritenuti opportuni a specificarne il contenuto.
3. La verifica periodica avrà per oggetto la coerenza tra le trasformazioni e la disciplina del PS espressa in termini di obiettivi, prescrizioni e indirizzi nell'ambito della componente statutaria, ed inoltre espliciterà le risorse ambientali su cui le trasformazioni hanno potenzialmente un impatto.
4. La verifica periodica del grado di avanzamento costituisce la base conoscitiva per la valutazione in merito allo stato di attuazione del PS, nonché per la valutazione in merito alla necessità di una sua revisione parziale o generale.
1 Nel redigere il PCIPP e nella progettazione dei sistemi di illuminazione dei PCI vengono applicati i criteri tecnici per la progettazione, realizzazione e gestione di impianti di illuminazione esterna contenuti nella legge reg. Toscana n. 39/2005 recante "Disposizioni in materia di energia".
2. Si prescrive in particolare:
1 ll PGTU persegue gli obiettivi per il Sottosistema della Rete Urbana di cui all'art. 109, co. 5 delle presenti NTA, proponendosi inoltre, in coerenza con la programmazione del trasporto pubblico locale, di:
2. Il PGTU aggiorna e delimita gli ambiti urbani e quelli extraurbani, da definirsi secondo quanto disposto dal Codice della strada, art. 3 (definizione e classificazione delle strade) e art. 4 (delimitazione del centro abitato).
3. Il PGTU aggiorna la classificazione dei rami della rete stradale, assumendo come riferimenti il Codice della strada, art. 2 (definizione e classificazione delle strade) e la Direttiva Ministero Lavori Pubblici 24 giugno 1995 n. 77.
4. Nell'ambito del PGTU è da elaborarsi anche il Regolamento Viario, che stabilisce le caratteristiche geometriche e di traffico per ogni tipo di strada urbana, secondo classi funzionali e specifici standard tecnici.
5. Il PGTU contiene la revisione delle regole di accesso e di gestione della zona a traffico limitato (ZTL) del centro storico, da attuarsi sulla base dei seguenti indirizzi:
6. Il PGTU istituisce, dopo adeguata sperimentazione, le aree di particolare rilevanza urbanistica (ARU) al fine di eliminare ed allontanare progressivamente dalle aree esterne alle mura il disagio indotto dalla ZTLsia in termini di transiti veicolari (traffico passivo) che in termini di disponibilità di sosta.
7. I quartieri interessati dalla sperimentazione e istituzione delle ARU sono:
8. Per ognuna delle aree di intervento il PGTU stabilisce prioritariamente gli interventi collaterali e/o di completamento relativi a:
9. Gli aggiornamenti biennali del PGTU ridefiniscono gli ambiti specifici di intervento, nonché la eventuale revisione degli strumenti generali di riferimento.
1 A seguito della adozione del PS del Comune di Siena si dispone l'aggiornamento e l'estensione dell'ambito di applicazione del "Piano della distribuzione e della localizzazione delle funzioni" approvato dal Consiglio Comunale nell'aprile 2000 alle addizioni novecentesche poste a ridosso della cerchia delle mura in base alle caratteristiche morfologiche e tipologiche dei tessuti.
2. Il nuovo strumento si propone di perseguire in modo coordinato i seguenti obiettivi:
3. Il "Piano delle funzioni e dei tempi della città" aggiorna e delimita gli ambiti di applicazione della disciplina del "Piano della distribuzione e della localizzazione delle funzioni" ex art. 58 della legge reg. Toscana n. 1/2005, assumendo come riferimento le analisi dei tessuti edilizi svolte in occasione del RU nonché specifiche indagini finalizzate al censimento delle attività presenti, alla ricostruzione dei percorsi della mobilità lenta e degli altri flussi, e alla individuazione dei cicli di frequentazione e delle modalità d'uso dell'area pedonale.
4. Il Piano della distribuzione e della localizzazione delle funzioni suddivide il territorio interessato in aree di intervento, ciascuna delle quali è soggetta ad una differente disciplina per quanto concerne la verifica di compatibilità delle funzioni, la determinazione dei livelli e degli orari di frequentazione, le modalità di accesso da parte dei veicoli commerciali ed infine il calcolo dei parametri da utilizzare nella determinazione degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per i cambi di destinazione d'uso.
1. In conformità alle prescrizioni del Piano di Indirizzo Territoriale, il Comune di Siena, qualora indicato tra i comuni soggetti obbligati alla redazione del "Piano di indirizzo e di regolazione degli orari" ex legge reg. Toscana n. 38/1998 e successive modifiche agli artt. 176-180 della legge reg. Toscana n. 1/2005, provvederà alla formalizzazione dello stesso, prevedendo l'armonizzazione dei tempi della città, degli orari di apertura al pubblico dei servizi pubblici e privati, dei pubblici esercizi, degli esercizi commerciali e turistici, delle attività culturali e di spettacolo.
1. Si provvederà inoltre a coordinare il Piano di indirizzo e di regolazione degli orari con il Piano della distribuzione e della localizzazione delle funzioni, rappresentando in una mappa cronografica i caratteri temporali di spazi, luoghi e attività pubbliche presenti nell'area centrale di Siena al fine di determinare tipologie ed orari del commercio e degli uffici pubblici.