Comune di Siena: Sistema Informativo Territoriale

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Piano Strutturale

Capo V. Lo statuto della città e degli insediamenti

Art. 80. Profili ed articolazione della risorsa

1. Lo Statuto della Città e degli Insediamenti intende garantire ai cittadini una qualità abitativa elevata ed il più possibile omogenea, attenuando le attuali differenze tra le diverse parti del sistema insediativo.

2. Lo Statuto della Città e degli Insediamenti specifica in tal senso gli obiettivi da perseguire coordinando le differenti componenti che contribuiscono alla qualità insediativa, ed in particolare:

  1. a) la gestione del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici esistenti;
  2. b) le addizioni e trasformazioni urbanistiche, sia di natura residenziale che produttiva e di servizio;
  3. c) la consistenza e distribuzione dei servizi, sia di rango elevato che di uso quotidiano.

3. Lo Statuto della Città e degli Insediamenti è riferito al Sistema funzionale degli insediamenti, articolato nei seguenti Sottosistemi, caratterizzati da elevata omogeneità interna sotto i profili della forma urbana, delle caratteristiche prevalenti degli edifici e delle funzioni insediative:

  1. a) Centro Storico
  2. b) Propaggini del Centro Storico
  3. c) Urbanizzato compatto
  4. d) Filamenti urbani
  5. e) Filamenti del territorio aperto
  6. f) Insediamento rurale diffuso
  7. g) Urbanizzato di confine
  8. h) Aree miste (commerciali, artigianali e dei servizi)
  9. i) Verde urbano e territoriale

Art. 81. Obiettivi generali per il Sistema Funzionale degli Insediamenti

1. Il PS persegue, nel complesso del Sistema Funzionale degli Insediamenti, i seguenti obiettivi generali:

  1. a) garantire la integrità, la persistenza e l'evoluzione delle caratteristiche distintive degli insediamenti esistenti, con particolare riferimento agli edifici dichiarati di notevole interesse pubblico, agli spazi pubblici antichi e recenti, ai pattern insediativi del territorio aperto;
  2. b) promuovere, in una logica di coerenza con le indicazioni emerse dagli studi per lo SMaS, forme di coordinamento con i comuni contermini, al fine di incrementare con una azione comune la qualità degli insediamenti sorti in prossimità dei confini comunali;
  3. c) migliorare la vivibilità e la qualità percettiva e funzionale degli spazi pubblici, da intendersi quali luoghi privilegiati di incontro e di riferimento identitario, anche accogliendo le indicazioni emerse dai processi partecipativi ed in particolare gli esiti del Piano regolatore delle cittine e dei cittini (PRC2);
  4. d) realizzare le addizioni residenziali con forme compatte, in modo da contenere il consumo di suolo, nonché in prossimità ad insediamenti esistenti, al fine di assicurare ai nuovi residenti elevati livelli di dotazioni e servizi urbani;
  5. e) limitare allo stretto indispensabile, comunque privilegiando il recupero di edifici esistenti, l'incremento del carico urbanistico nelle zone rurali, al fine di garantire ai nuovi cittadini una maggiore accessibilità ai servizi, di non incrementare le esigenze di mobilità e di preservare i paesaggi rurali da ulteriori addizioni edilizie;
  6. f) favorire la trasformazione, il recupero ed il riuso delle aree dismesse e degli edifici non utilizzati, anche attraverso il partenariato tra soggetti pubblici e privati;
  7. g) adottare un approccio unitario alle trasformazioni urbane, ricorrendo a strumenti quali i programmi complessi integrati ed operando affinché gli interventi di riqualificazione dispieghino i loro effetti positivi su ampie porzioni degli insediamenti, rendendo la qualità insediativa il più possibile omogenea nelle differenti parti della città;
  8. h) pervenire ad una distribuzione complessiva delle funzioni di livello superiore - sia attuali che da realizzare - coerente con la offerta di trasporto pubblico;
  9. i) applicare i principi perequativi, al fine di assicurare il contestuale perseguimento di interessi pubblici e privati;
  10. j) incrementare e mettere in rete le dotazioni di verde pubblico urbano e territoriale;
  11. k) incrementare la produzione di alloggi a prezzi contenuti e la disponibilità di abitazioni in affitto, sia per residenti stabili che per residenti temporanei, prevedendone la presenza all'interno delle operazioni di recupero di aree dismesse ed in quelle di nuova edificazione;
  12. l) assicurare agli interventi di nuova edificazione e ai restauri un livello di qualità coerente con il contesto in cui vengono realizzati promuovendo l'uso di tecnologie e di criteri progettuali finalizzati al risparmio energetico.

Art. 82. Obiettivi per il Sottosistema del Centro Storico

1. Il Sottosistema del Centro Storico comprende l'insediamento urbano del capoluogo cresciuto all'interno della città murata.

2. Il PS assume per questo Sottosistema i seguenti obiettivi:

  1. a) conservare l'integrità dell'impianto urbanistico e architettonico del centro antico;
  2. b) proseguire l'attività di manutenzione e restauro del patrimonio storico, ricercando forme di incentivazione;
  3. c) valorizzare gli spazi pubblici pavimentati, con conservazione della forma, consistenza e carattere;
  4. d) mantenere le superfici a verde (valli, giardini, orti), valorizzandole con interventi di manutenzione e di incremento della fruibilità pubblica;
  5. e) allontanare le funzioni incompatibili o incongruenti con il contesto;
  6. f) favorire, nel recupero edilizio e funzionale di edifici sottoutilizzati, l'incremento della presenza di residenti stabili;
  7. g) migliorare la mobilità nel centro storico attraverso una nuova regolamentazione del traffico, anche al fine di incrementare la vivibilità e qualità degli spazi pubblici;
  8. h) valorizzare le strutture gestite dalle Contrade come luoghi privilegiati per la promozione di attività socio-culturali e identitarie;
  9. i) favorire la diversificazione delle funzioni e delle attività economiche di qualità nel tessuto storico;
  10. j) tutelare gli esercizi commerciali e dell'artigianato di servizio di valore storico;
  11. k) creare una nuova centralità nel sistema piazza Gramsci - La Lizza (Parco Urbano), con riorganizzazione dei volumi esistenti, previsioni di nuove funzioni di eccellenza e valorizzazione del verde;
  12. l) completare il restauro e la rifunzionalizzazione dello Spedale di Santa Maria della Scala, legandolo ad un più ampio progetto di rafforzamento delle attività culturali, espositive, ricreative e del commercio di qualità.

Art. 83. Obiettivi per il Sottosistema delle Propaggini del Centro Storico

1. Il Sottosistema delle Propaggini del Centro Storico comprende l'insediamento urbano del capoluogo cresciuto nelle immediate vicinanze della città murata e sviluppatosi fino agli anni Cinquanta lungo gli assi che si dipartivano dalle sue porte. Sono compresi in questo Sottosistema i quartieri di San Prospero, Ravacciano, Valli e Porta Camollia.

2. Il PS assume per questo Sottosistema i seguenti obiettivi:

  1. a) conservare l'impianto urbanistico;
  2. b) favorire il recupero edilizio e funzionale di edifici sottoutilizzati, anche al fine di incrementare la presenza di residenti stabili;
  3. c) proseguire l'attività di manutenzione e restauro del patrimonio storico, ricercando forme di incentivazione;
  4. d) incrementare la dotazione e la qualità degli spazi pubblici, anche attraverso la creazione di elementi di centralità urbana;
  5. e) incrementare la dotazione di aree verdi, anche di livello territoriale, al fine di tutelare i valori figurativi degli insediamenti;
  6. f) allontanare le funzioni incompatibili o incongruenti;
  7. g) estendere ad alcune particolari aree le politiche urbane proprie del Centro Storico (ZTL, Piano della distribuzione e localizzazione delle funzioni);
  8. h) riorganizzare la mobilità introducendo elementi di filtro dei flussi in ingresso, potenziando la sosta in corrispondenza delle risalite, prevedendo una disciplina che garantisca la sosta dei residenti;
  9. i) migliorare e completare i collegamenti con il centro storico e tra le differenti propaggini sia attraverso la continuità del verde fruibile che attraverso la creazione di percorsi pedonali;

Art. 84. Obiettivi per il Sottosistema dell'Urbanizzato Compatto

1. Il Sottosistema dell'Urbanizzato Compatto comprende gli insediamenti nati nel dopoguerra intorno alla città consolidata, nonché le principali frazioni che, a partire dagli anni Cinquanta, hanno registrato uno sviluppo incrementale delle aree urbanizzate e della popolazione.

2. Sono compresi in questo sottosistema i quartieri di Acquacalda, Petriccio, Vico Alto, San Miniato, Poggiarello, Scacciapensieri, viale Bracci e le frazioni di Taverne d'Arbia e Isola d'Arbia.

3. Il PS assume per questo Sottosistema i seguenti obiettivi:

  1. a) ricucire, completare e riqualificare i tessuti esistenti sia attraverso la progettazione delle aree libere sia con l'inserimento di nuove quote di edificato in aderenza o prossimità agli attuali perimetri urbani;
  2. b) perseguire l'incremento del rango urbano delle frazioni di Taverne d'Arbia e di Isola d'Arbia, utilizzando una pluralità di strumenti quali la previsione di addizioni residenziali e di nuovi servizi di base (anche in coordinamento con i comuni limitrofi), la collocazione di servizi di pregio, il rafforzamento degli insediamenti produttivi, il completamento della rete viaria, il rafforzamento del TPL e l'incremento delle connessioni basate su parchi territoriali;
  3. c) creare o valorizzare luoghi centrali sia attraverso la progettazione o riprogettazione degli spazi pubblici, sia attraverso il miglioramento della qualità degli arredi urbani e delle urbanizzazioni;
  4. d) potenziare l'offerta abitativa, con particolare ricorso a tipologie edilizie che garantiscano una maggiore articolazione della struttura sociale;
  5. e) arricchire il mix funzionale tramite l'insediamento di nuove funzioni pregiate e il potenziamento di quelle esistenti;
  6. f) allontanare le funzioni incompatibili o incongruenti;
  7. g) favorire la sostituzione di quote di edificato di bassa qualità;
  8. h) migliorare i livelli di mobilità attraverso una migliore separazione dei flussi veicolari (di attraversamento, di penetrazione) e lo sviluppo della intermodalità;
  9. i) potenziare la rete del trasporto pubblico assicurando i collegamenti tra i parcheggi scambiatori e le aree di destinazione, tenendo conto delle possibili forme di intensificazione e riorganizzazione del TPL su ferro;
  10. j) realizzare parchi territoriali con funzione di connettivo tra gli insediamenti compatti ed a servizio dell'intera comunità senese.

Art. 85. Obiettivi per il Sottosistema dei Filamenti Urbani

1. Il Sottosistema dei Filamenti Urbani comprende gli insediamenti sviluppatisi in forme articolate aggregando una matrice costituita da insediamenti attestati su percorsi viari di antico impianto, divenuti oggi assi di elevata percorrenza.

2. Sono compresi in questo Sottosistema i nuclei urbani di Costafabbri, Costalpino e Sant'Andrea lungo la SS 73 Ponente-Grossetana, quelli di Valli, Cerchiaia e Coroncina lungo la SS 2 Cassia Sud, nonché il nucleo di Bottega Nova lungo la SS 408 di Montevarchi.

3. Il PS assume per questo Sottosistema i seguenti obiettivi:

  1. a) favorire la transizione da forme urbane elementari, impostate quasi esclusivamente su di un asse viabilistico, a tessuti più articolati e complessi;
  2. b) verificare la possibilità di ottenere un ispessimento del sistema insediativo mediante la riconversione funzionale di attività incongrue o incompatibili, nonché attraverso la realizzazione di limitati interventi di completamento;
  3. c) sviluppare il livello di autonomia di questi insediamenti mediante un arricchimento della dotazione di servizi e funzioni armonizzata lungo l'estensione del filamento;
  4. d) riorganizzare il sistema della mobilità riducendo gli effetti negativi della sovrapposizione tra il traffico di attraversamento e i flussi originati dai filamenti stessi;
  5. e) ridurre la dipendenza dal trasporto privato mediante il potenziamento del TPL e la realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili in sede protetta;
  6. f) potenziare e riqualificare la dotazione di spazi pubblici mediante la realizzazione di luoghi di aggregazione e interventi di arredo urbano.

Art. 86. Obiettivi per il Sottosistema dei Filamenti del Territorio Aperto

1. Il Sottosistema dei Filamenti del Territorio Aperto comprende insediamenti a bassa densità sviluppatisi lungo i percorsi storici di crinale con funzioni originarie di organizzazione e gestione dell'attività agricola, così come indicati dalla Tav. C.5.04.

2. Il PS assume per questo sottosistema i seguenti obiettivi:

  1. a) favorire la conservazione del patrimonio edilizio di valore storico architettonico attraverso il recupero degli edifici;
  2. b) assicurare sia la tutela della integrità fisica dei beni storico architettonici, che la persistenza od il ripristino della qualità dei loro rapporti con il contesto;
  3. c) circoscrivere l'incremento del carico urbanistico, limitandolo alle operazioni di recupero e riuso nonché alle necessità legate allo sviluppo delle attività agricole documentate nei PMAA;
  4. d) stabilire un equilibro tra il soddisfacimento di una domanda di servizi e infrastrutture di tipo urbano, ancorché elementare, e l'esigenza di preservare la qualità di un contesto insediativo a carattere rurale;
  5. e) integrare i percorsi di crinale all'interno di circuiti turistici e ambientali sostenibili (trekking, cicloturismo etc.).

Art. 87. Obiettivi per il sottosistema dell'Insediamento Rurale Diffuso

1. Il sottosistema dell'Insediamento Rurale Diffuso ricomprende sia insediamenti a struttura complessa, caratterizzati da forte articolazione e specializzazione tipologica e funzionale dell'edificato e degli spazi aperti (Monteliscai), sia insediamenti elementari isolati - storici e recenti - diffusi sul territorio.

2. Sono compresi in questo sottosistema gli insediamenti diffusi nel territorio aperto che non formano sistemi di insediamenti riconoscibili o riconducibili ai filamenti del territorio aperto di cui al precedente art. 86.

3. Il PS assume per questo Sottosistema i seguenti obiettivi:

  1. a) favorire la conservazione del patrimonio edilizio di valore storico-architettonico attraverso il recupero degli edifici;
  2. b) tutelare e riqualificare il patrimonio edilizio rurale - sia storico che recente - con attenzione al rapporto con il contesto ed agli insediamenti di qualità;
  3. c) favorire il mantenimento delle attività agricole, compatibilmente con le esigenze dei sistemi e sottosistemi di paesaggio in cui si inseriscono;
  4. d) recuperare gli edifici storici non utilizzati a fini agricoli, per destinarli a funzioni residenziali, mantenendone o ripristinandone le caratteristiche tipologiche originarie;
  5. e) incentivare l'eliminazione di elementi precari o incongrui.

Art. 88. Obiettivi per il Sottosistema dell'Urbanizzato di Confine

1. Questo sottosistema comprende gli insediamenti sorti in prossimità del perimetro amministrativo del Comune di Siena, dove il carico insediativo tende a concentrarsi prevalentemente all'esterno del territorio comunale con effetti sovente negativi in termini di minore funzionalità dei tessuti e ridotta leggibilità dell'impianto urbanistico.

2. Sono comprese in questo sottosistema gli insediamenti di Tognazza -Palazzetto, Volte Basse e San Rocco a Pilli.

3. In tali contesti il PS persegue i seguenti obiettivi.

  1. a) limitare le ulteriori trasformazioni insediative ai soli interventi finalizzati alla razionalizzazione della struttura urbana e alla riorganizzazione della mobilità;
  2. b) promuovere il ricorso a strumenti di co-pianificazione tra il Comune di Siena e i Comuni di Asciano, Castelnuovo Berardenga, Monteriggioni, Monteroni e Sovicille, in coerenza con i contenuti degli artt. da 145 a 149 delle presenti NTA.

Art. 89. Obiettivi per il Sottosistema delle Aree miste

1. Il Sottosistema delle Aree Miste comprende l'insieme delle aree che ospitano funzioni commerciali, artigianali e dei servizi, sviluppatesi generalmente nelle aree di fondovalle.

2. Sono comprese in questo sottosistema le aree di Massetana, Cerchiaia, Tosellvi - Due Ponti, Renaccio, Isola d'Arbia.

3. Il PS assume per questo Sottosistema i seguenti obiettivi:

  1. a) promuovere il rafforzamento del sistema produttivo locale anche mediante la realizzazione di accordi con i comuni contermini, finalizzati a conseguire più efficienti livelli di specializzazione a scala territoriale;
  2. b) promuovere il riassetto funzionale delle aree prossime alla saturazione di Massetana e Toselli - Due Ponti;
  3. c) promuovere il pieno utilizzo ed il rafforzamento delle aree produttive di Isola, Renaccio e Cerchiaia;
  4. d) riqualificare la struttura insediativa attraverso il miglioramento della dotazione di opere di urbanizzazione e il trasferimento di attività produttive non compatibili con l'attuale ubicazione;
  5. e) migliorare la accessibilità con il TPL e la sosta, anche in funzione di una maggiore integrazione tra attività produttive e commerciali, soprattutto nelle aree soggette a più intensa frequentazione;
  6. f) incrementare la separazione tra flussi veicolari e traffico merci, nonché tra flussi di attraversamento e di penetrazione, anche attraverso il potenziamento e la realizzazione di viabilità di servizio.

Art. 90. Obiettivi per il Sottosistema del Verde Urbano e Territoriale

1. Il Sottosistema del Verde Urbano e Territoriale è costituito dall'insieme integrato di spazi pubblici o comunque aperti alla fruizione pubblica, che contribuisce all'incremento della qualità insediativa attraverso una offerta di opportunità ricreative associate in misura variabile a forme di tutela della biodiversità e di rafforzamento della rete ecologica.

2. Concorrono alla formazione di questo Sottosistema differenti tipologie di spazi aperti, costituti da:

  1. a) le aree verdi urbane esistenti o di diritto, costituite da parchi, giardini e spazi verdi pubblici esistenti o in via di realizzazione, concorrenti al soddisfacimento degli standard urbanistici ex D.M. n. 1444/1968;
  2. b) i parchi territoriali pubblici, nella fattispecie il Parco del Lecceto, di cui parte già di proprietà del Comune;
  3. c) i parchi territoriali a carattere agricolo, istituendi (Parco di Vico Alto) o previsti nei quali, pur persistendo il regime di proprietà privata dei suoli, sono stipulati accordi e convenzioni che assicurano la fruibilità di determinati percorsi ed aree ricreative.

3. Il PS assume per questo Sottosistema i seguenti obiettivi:

  1. a) gestire in maniera unitaria, incrementandone la qualità paesaggistica e la fruibilità, il territorio aperto ricompreso nella invariante "Parco del Buon Governo";
  2. b) tutelare le aree verdi interne alle mura ("Valli verdi") promuovendo funzioni compatibili (orti urbani, percorsi pedonali, piccole aree di sosta) con il mantenimento delle tradizionali attività agricole, da incentivare anche attraverso il partenariato con proprietari dei suoli, enti, associazioni e contrade;
  3. c) assicurare una dotazione elevata di verde urbano e territoriale, equilibrata sia per collocazione spaziale che in termini di accessibilità;
  4. d) assicurare la configurazione sistemica del verde urbano e territoriale, in particolare curando le relazioni tra aree verdi interne ed esterne alle mura, le relazioni tra i corridoi con maggiore naturalità (reticolo idrografico, vegetazione ripariale) ed i parchi urbani e territoriali eventualmente attraversati, le relazioni tra le grandi aree ad elevata naturalità (Lecceto) con le aree analoghe esterne ai confini comunali.

Art. 91. Modalità di definizione della disciplina della trasformazione urbanistica ed edilizia del sistema funzionale degli insediamenti

1. Il RU disciplina le trasformazioni urbanistiche ed edilizie del sistema funzionale degli insediamenti in applicazione degli obiettivi di cui agli artt. da 81 a 90 e sulla base dei criteri di gestione generali e specifici di cui agli artt. da 91 a 107.

2. Il RU verifica la coerenza della sua disciplina con il complesso degli obiettivi e delle prestazioni contenute nell'intera Componente Statutaria del PS.

Art. 92. Disciplina della trasformazione urbanistica ed edilizia degli insediamenti urbani: prescrizioni per il RU

1. Il RU assicura la qualità degli insediamenti presenti nei centri urbani attraverso una disciplina che:

  1. a) classifichi l'intero patrimonio edilizio esistente in funzione del suo valore storico e testimoniale, distinguendo in:
    1. 1) edifici di rilevante valore architettonico ed ambientale; intendendo come tali tutti gli edifici notificati di interesse storico ed architettonico ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio
    2. 2) edifici di valore architettonico ed ambientale; intendendo come tali gli edifici che, indipendentemente dalla data di costruzione, presentano forme di inserimento nel tessuto urbano, qualità architettonica e formale, stato di conservazione o significatività storico testimoniale tali da renderli importanti ai fini del mantenimento delle caratteristiche qualitative dell'insediamento in cui sono collocati
    3. 3) edifici di modesto valore architettonico ed ambientale; intendendo come tali gli edifici che, indipendentemente dalla data di costruzione originaria, presentano caratteristiche architettoniche non rilevanti, scarsa significatività rispetto al contesto oppure alterazioni anche sostanziali rispetto alla configurazione originaria, comunque non di pregio
    4. 4) edifici di valore architettonico nullo: appartengono a questa categoria edifici degradati, incompiuti o comunque estranei al contesto in cui sono inseriti.
  2. b) regoli le trasformazioni del patrimonio edilizio di maggior valore al fine di tutelare o migliorare la sua integrità fisica e tipologica.
  3. c) regoli le trasformazioni degli edifici di modesto valore architettonico al fine di graduare le loro modificazioni in funzione del contesto in cui si collocano.
  4. d) selezioni gli edifici di valore nullo da trasformare oppure da ricostruire, garantendo il loro adeguato inserimento nel contesto in cui si collocano.
  5. e) sviluppi in una logica preprogettuale le trasformazioni inserite nei piani complessi di intervento previsti dal PS in ciascuna UTOE, definendo i volumi e le caratteristiche morfotipologiche di ciascun edificio, gli allineamenti, la configurazione degli spazi pubblici, gli arredi verdi.

Art. 93. Disciplina degli interventi edilizi nei beni storico architettonici del territorio aperto: prescrizioni per il RU

1. Il RU disciplina in funzione del valore attribuito le trasformazioni dei BSA censiti nelle schede di rilevazione contenute nel Quadro conoscitivo.

2. Nei BSA schedati con giudizio di valore eccezionale oppure rilevante sono da consentirsi esclusivamente trasformazioni ricadenti nelle fattispecie della manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo.

3. Sono in ogni caso da escludersi ampliamenti volumetrici, anche interrati, per realizzare garages.

4. Il RU stabilisce le caratteristiche della documentazione da allegare alle richieste di interventi edilizi sui BSA, assicurando come requisiti minimi:

  1. a) la descrizione analitica dello stato dell'edificio, con indicazione delle parti costruite nelle diverse epoche storiche e, ove possibile delle tessiture murarie;
  2. b) la descrizione puntuale degli edifici eventualmente circostanti, anche se non classificati come BSA, e degli elementi presenti nel resede (pozzi, limonaie, etc.);
  3. c) Il quadro delle trasformazioni da realizzare.

Art. 94. Disciplina per i beni storico architettonici del territorio aperto - trasformazioni ammesse nelle aree di pertinenza e nei resede: prescrizioni per il RU

1. Il RU disciplina le trasformazioni ammesse nelle aree di pertinenza e nei resede dei BSA sulla base delle seguenti prescrizioni:

  1. a) esplicitare i criteri di selezione per l'individuazione dei BSA ove le esigenze di tutela paesaggistica rendono necessaria l'individuazione di una area di pertinenza paesistica, procedendo successivamente alla loro perimetrazione, assumendo come riferimento le aree di pertinenza segnalate nella Tav. C.5.02 derivate dal PTC di Siena;
  2. b) limitare le trasformazioni nelle aree di pertinenza dei BSA articolando, specificando e graduando la disciplina di cui all'art. 132 delle presenti NTA;
  3. c) prevedere, per le trasformazioni edilizie sui BSA, che comportino o meno variazioni della destinazione d'uso, specifici interventi di riqualificazione del resede - inteso come area libera intimamente connessa al bene - e degli eventuali manufatti di antica formazione o giardini disegnati presenti, con contestuale eliminazione di edifici od annessi recenti fatiscenti o comunque non congruenti con gli aspetti originali del resede stesso.

Art. 95. Disciplina delle variazioni di destinazione d'uso dei beni storico architettonici del territorio aperto: prescrizioni per il RU

1. Il RU disciplina la variazione di destinazione d'uso nei beni storico architettonici del territorio aperto sulla base delle prescrizioni che seguono.

2. La variazione di destinazione d'uso è da ammettersi qualora siano verificate tutte le seguenti condizioni:

  1. a) l'uso richiesto sia compatibile con le principali caratteristiche architettoniche e tipologiche originarie, e la riorganizzazione interna dell'edificio sia possibile senza eccedere le modificazioni consentite in rapporto al valore storico architettonico delle BSA;
  2. b) l'edificio sia già dotato delle infrastrutture di accesso necessarie per l'uso previsto;
  3. c) l'uso richiesto non comporti modifiche all'area di pertinenza o al resede eccedenti, in rapporto al valore storico architettonico del BSA;
  4. d) il frazionamento in distinte unità abitative sia compatibile con le caratteristiche architettoniche e tipologiche originali e comunque non dia luogo ad unità di dimensione inferiore ad 80 mq di Snp.

3. Qualora la variazione d'uso richiesta comporti la deruralizzazione del BSA, è da prevedersi il mantenimento di un'area libera annessa (resede) di superficie variabile in funzione della dimensione e collocazione del BSA, ma comunque non inferiore ai 2.500 mq.

4. La perimetrazione dell'area libera annessa al BSA viene operata considerando:

  1. a) l'andamento morfologico del terreno;
  2. b) la configurazione del reticolo idrografico e degli impluvi;
  3. c) la configurazione dell'ordinamento colturale preesistente e del manto vegetale;
  4. d) la configurazione particellare, se rilevata, contenuta nel Catasto Leopoldino.

5. L'area annessa di cui al co. 4 è da progettarsi al fine di contestualizzare o ricontestualizzare il BSA con il territorio circostante, attenuando le censure con il paesaggio agrario.

6. Le recinzioni, ove ritenute indispensabili, sono da schermarsi con essenze vegetali compatibili con quelle del sistema o sottosistema di paesaggio ove è collocato il BSA. Qualora la variazione d'uso comporti il frazionamento del BSA in più unità immobiliari, è da vietarsi la moltiplicazione degli accessi all'area annessa e la realizzazione di muri e/o recinzioni tra le particelle dell'area annessa collegate a ciascuna unità immobiliare.

Art. 96. Il verde urbano nei nuovi insediamenti residenziali

1. Il RU fissa la quantità di verde urbano da prevedersi nella progettazione dei PCI e degli strumenti attuativi operando in coerenza con la disciplina dell'art. 139 delle presenti NTA.

2. Nella realizzazione dei piani attuativi è da prevedersi, con modalità compatibili con lo svolgimento delle attività di cantiere, l'impianto anticipato della vegetazione arborea di progetto (pre-verdissement).

Art. 97. Misure per la riduzione dell'impermeabilizzazione superficiale

1. Per l'intero territorio comunale i progetti relativi alla realizzazione delle sistemazioni esterne, dei parcheggi, della viabilità, dei rilevati dovranno evitare la ulteriore impermeabilizzazione superficiale rispettando le seguenti prescrizioni:

  1. a) la realizzazione di nuovi edifici deve garantire il mantenimento di una superficie permeabile pari ad almeno il 25% della superficie fondiaria di pertinenza del nuovo edificio in base agli indici di superficie coperta di zona. Per superficie permeabile di pertinenza di un edificio si intende la superficie non impegnata da costruzioni che comunque consenta l'assorbimento anche parziale delle acque meteoriche;
  2. b) i nuovi spazi pubblici e privati destinati a piazzali, parcheggi e viabilità pedonale o meccanizzata, devono essere realizzati con modalità costruttive che consentano l'infiltrazione o la ritenzione anche temporanea delle acque. Sono possibili eccezioni a tale disposizione esclusivamente per dimostrati motivi di sicurezza o di tutela storico-ambientale;
  3. c) il convogliamento delle acque piovane in fognatura o in corsi d'acqua deve essere evitato quando è possibile dirigere le acque in aree adiacenti con superficie permeabile senza che si determinino danni dovuti a ristagno, o in apposite cisterne interrate da utilizzare per l'accumulo di acque meteoriche da riusare.

Art. 98. La promozione della edilizia sostenibile

1. Il RU definisce le modalità per il risparmio energetico da applicarsi agli edifici esistenti ed a quelli di nuova costruzione, applicando le linee guida regionali di cui all'art. 155, co. 1 della legge reg. Toscana n. 1/2005 e, prevedendo in particolare incentivi quali la riduzione degli oneri di urbanizzazione secondaria e, la non computabilità ai fini degli indici di fabbricabilità dei maggiori volumi e superfici realizzati per il risparmio energetico e per soddisfare i requisiti di visitabilità e accessibilità.

Art. 99. Disciplina del Sottosistema del Centro Storico

1. Il RU e il Piano generale del traffico urbano (PGTU), nell'ambito delle loro attribuzioni, nel Centro Storico prevedono specifici progetti e politiche per la riorganizzazione e l'aumento della sosta pertinenziale e per la revisione degli accessi.

2. Il RU stabilisce l'ambito di intervento per la realizzazione del Parco Urbano, la riorganizzazione di Piazza Matteotti (Piazza della Posta) e il collegamento con Piazza Gramsci.

3. Il RU definisce i tracciati e fissa le modalità di gestione degli accessi, dei percorsi e delle aree di sosta del parco del Buongoverno intra moenia, che sono realizzati attraverso specifici accordi con i proprietari delle aree.

Art. 100. Disciplina del Sottosistema delle Propaggini del Centro Storico

1. Nelle propaggini del Centro Storico il RU e il PGTU, nell'ambito delle loro attribuzioni, definiscono specifici progetti e politiche per l'ampliamento dei parcheggi di attestazione in prossimità delle risalite e per la riorganizzazione e l'aumento della sosta pertinenziale, anche attraverso l'istituzione di nuove ZTL o di sistemi innovativi per il controllo della sosta.

2. È da istituirsi il parco del Buongoverno anche al di fuori delle mura. Nell'ambito del parco del Buongoverno extra moenia, iI collegamento con il centro storico e tra le differenti propaggini è assicurato dalla creazione di percorsi pedonali e ciclabili.

3. La progettazione di nuove centralità urbane avviene nell'ambito delle perimetrazioni individuate dal RU.

4. Il Piano della distribuzione e localizzazione delle funzioni è esteso alle aree delle propaggini del Centro Storico individuate dal RU in base alle caratteristiche morfologiche e tipologiche dei tessuti, nonché alla qualità e quantità delle funzioni presenti e previste.

Art. 101. Disciplina del Sottosistema dell'Urbanizzato Compatto

1. Il RU specifica le aree in cui sono previsti aumenti di cubatura nel caso di interventi di recupero che prevedano la demolizione e ricostruzione di fabbricati esistenti.

2. Nelle aree perimetrate come PIC o nelle nuove espansioni si prevedono forme di convenzionamento che assicurino la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria.

3. Il RU e il PGTU, nell'ambito delle loro attribuzioni, individuano le nuove fermate della metropolitana leggera, le aree per la sosta in prossimità dei nodi delle reti del TPL, i nuovi parcheggi scambiatori e le modalità di collegamento tra questi e le aree di destinazione.

4. Sono da istituirsi i parchi rurali di Vico Alto, con funzione di collegamento tra San Miniato e Vico Alto, di Torre Fiorentina, con funzione di collegamento tra Vico Alto e Stellino-Viale Sclavo, il Parco delle Coste, connesso al Petriccio, e il Parco dell'Arbia, con funzione di collegamento tra Isola e Taverne.

5. Nelle aree di trasformazione e negli insediamenti esistenti devono essere individuate aree con caratteristiche di centralità che valorizzino l'identità dell'insediamento e migliorino la qualità dei rapporti sociali, attraverso la progettazione o riprogettazione degli spazi pubblici e il miglioramento della qualità degli arredi urbani e delle urbanizzazioni.

Art. 102. Disciplina del Sottosistema dei Filamenti Urbani

1. Il RU individua le aree che sono suscettibili di completare in forme urbane più evolute gli insediamenti esistenti, anche attraverso l'utilizzo di contenitori e aree liberati da attività incongrue. Il RU assicura che il completamento della forma urbana dei filamenti urbani avvenga attraverso il rafforzamento di nuclei dotati di una pluralità di funzioni, evitando la saldatura lineare degli edifici e la contestuale chiusura degli orizzonti visuali e la localizzazione in prossimità di Beni Storico-Architettonici aggregati ancora integri dal punto di vista architettonico e dell'impianto urbanistico.

2. I nuovi insediamenti non devono interessare gli elementi di maggior pregio della tessitura agraria (Tav. C.5.03).

3. Il RU individua i servizi necessari per garantire il completamento dei filamenti e definisce il coordinamento degli accessi e dei percorsi per la fruibilità degli stessi.

4. Gli insediamenti in cui si addensa una pluralità di funzioni sono ove possibile resi autonomi rispetto alla strada principale attraverso percorsi veicolari interni e percorsi pedonali o ciclabili interni e/o in sede protetta.

5. L'individuazione e la progettazione degli arredi urbani e delle urbanizzazioni, nell'ambito del RU, deve contribuire al miglioramento della qualità degli spazi pubblici ed al mantenimento e alla valorizzazione delle visuali più significative.

6. Il RU e il PGTU, nell'ambito delle loro competenze, individuano le aree da dedicare a parcheggi scambiatori e le modalità di gestione atte a scoraggiare l'utilizzo del mezzo privato.

Art. 103. Disciplina del Sottosistema dei Filamenti del Territorio Aperto

1. Il RU disciplina le differenti componenti del sottosistema dei filamenti di territorio aperto, così come individuati nella Tav. C.5.04. sulla base dei contenuti dello Statuto degli ecosistemi e del paesaggio, nonché in funzione della disciplina dei beni storico-architettonici del territorio aperto, curando che la eventuale previsione di addizioni edilizie non comporti estesi fenomeni di saldatura.

2. Il RU definisce le modalità affinché l'eventuale concessione di aumenti di volumetria riguardi i soli edifici di valore storico nullo e sia subordinata alla eliminazione di eventuali elementi in contrasto con le caratteristiche paesaggistiche dei luoghi (annessi precari, recinzioni) o comunque alla previsione di interventi di miglioramento ambientale e paesaggistico coerenti con le indicazioni dello Statuto degli ecosistemi del paesaggio e con la Tav. C.5.03.

Art. 104. Disciplina del Sottosistema dell'Insediamento Rurale Diffuso

1. Il RU disciplina il sottosistema dell'insediamento rurale diffuso, così come individuati nella Tav. C.5.0.4. sia sulla base degli obiettivi di cui all'art. 87 delle NTA che, sulla base dei contenuti dello Statuto degli ecosistemi e del paesaggio, nonché in funzione della disciplina dei beni storico-architettonici del territorio aperto.

2. L'eventuale concessione di aumenti di volumetria in edifici di valore storico nullo è subordinata alla eliminazione di eventuali elementi in contrasto con le caratteristiche paesaggistiche dei luoghi (annessi precari, recinzioni) o comunque alla previsione di interventi di miglioramento ambientale coerenti con le indicazioni dello Statuto degli ecosistemi del paesaggio.

Art. 105. Disciplina del Sottosistema dell'Urbanizzato di confine

1. La disciplina del Sottosistema urbanizzato di confine così come individuato nella Tav. C.5.0.4 viene definita in sede di formazione di strumenti di co-pianificazione da parte delle amministrazioni interessate, sulla base dei contenuti indicati negli artt. da 145 a 149.

Art. 106. Disciplina del Sottosistema delle Aree Miste

1. Nelle zone industriali e artigianali, commerciali e direzionali esistenti, il RU favorisce la formazione di percorsi interni attraverso la realizzazione di una continuità tra i singoli lotti.

2. Il RU individua le aree ove sviluppare il sistema produttivo con una limitata offerta aggiuntiva di nuovi insediamenti.

3. Il RU individua le aree da sottoporre a pianificazione attuativa per la riqualificazione della struttura insediativa attraverso il miglioramento della dotazione infrastrutturale e la separazione tra flussi veicolari.

4. Il RU assume, per il riassetto del sottosistema delle aree miste, in presenza di destinazione commerciale i criteri ed i requisiti della programmazione urbanistica riferiti al settore commerciale, contenuti in particolare nel d.lgs n. 114/98, nella DCR n. 233/1999 e nel Codice del commercio della Regione Toscana ex legge reg. 28/05.

Art. 107. Disciplina del Sottosistema del Verde Urbano e Territoriale

1. L'istituzione di nuovi parchi territoriali viene perseguita ricercando preventivamente l'accordo con i proprietari delle aree interessate, in merito alla concessione di servitù di passaggio in corrispondenza degli accessi, lungo i percorsi e nelle aree di sosta utili a garantire la fruizione del parco.

2. Il RU definisce i tracciati e fissa le modalità di gestione degli accessi, dei percorsi e delle aree di sosta dei parchi, che sono realizzati attraverso specifici accordi con i proprietari delle aree.