Comune di Siena: Sistema Informativo Territoriale

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Piano Regolatore Generale

Norme Tecniche di Attuazione


ATTENZIONE: Dal 6 Aprile 2011 il presente Piano Regolatore Generale del Comune di Siena non è più vigente.
Con la pubblicazione del Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 14 del 06/04/2011 infatti, questo strumento è stato sostituito dal Regolamento Urbanistico e la consultazione su queste pagine rimane solo ed esclusivamente a fini di studio.
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Art. 2- Valore prescrittivo degli elementi costitutivi

  1. I disegni che compaiono negli articoli delle Norme tecniche del piano riferiti ai "progetti norma" forniscono alcuni criteri irrinunciabili per la redazione di piani attuativi che dettaglino le previsioni del Prg o di progetti edilizi che le realizzino. Essi contengono indicazioni riferite ai caratteri dei percorsi, agli accessi, agli allineamenti, all'articolazione delle funzioni, ai tipi edilizi, agli edifici o spazi da recuperare, al modo di trattare il suolo e le pendenze, alle unità di intervento. I disegni vanno utilizzati tenendo conto delle seguenti precisazioni:
    • le misure non sono rigorosamente in scala;
    • è attribuito valore prescrittivo a:
      • i tracciati delle strade e le aree destinate a servizi e attrezzature di interesse collettivo disegnati anche sulle tavv.V "Usi e modalità di intervento";
      • la superficie edificabile
      • i tipi edilizi (quando non vi siano ulteriori specificazioni sono da intendersi validi a tutti gli effetti gli abachi);
      • gli allineamenti;
    • i valori riferiti alle aree da destinarsi a servizi e attrezzature di uso pubblico, come classificate nel successivo Art.28, sono dei minimi, quelli riferiti alle destinazioni d'uso potranno subire modificazioni dell'ordine del 5% in aumento o in diminuzione in caso di nuova edificazione e del 10% in caso di interventi sull'esistente;
    • gli edifici da recuperare sono sottoposti alla normativa di cui all'art. 29;
    • i tracciati dei percorsi pedonali sono indicativi, non i loro recapiti;
    • i confini relativi alle differenti modalità di trattamento deglispaziscopertisono indicativi;
    • sono considerate varianti al piano e devono seguire le relative procedure tutte le modifiche che investono gli obiettivi connessi alla realizzazione degli schemi direttori (artt.47, 48, 49, 50, 51, 52).Le modifiche che comportino la negazione del principio e della regola insediativa (art.4) del progetto norma, possono essere deliberate dal Consiglio comunale seguendo eventuali procedure abbreviate, qualora non si ravvisi contrasto con quanto di prescrittivo di cui al presente comma e ove ciò sia ammesso dalla legislazione regionale.
  2. I disegni che compaiono nelle schede degli articoli delle Norme tecniche del piano riferiti alle "sottozone" vincolano i progetti edilizi e/o i piani attuativi che dettaglino le previsioni del Prg.
  3. I disegni degli "abachi" vanno utilizzati tenendo conto delle seguenti precisazioni:
    • le misure non sono in scala;
    • sono vincolanti i criteri che presiedono alle modalità di aggregazione degli edifici, alla loro collocazione nel lotto, all'attacco a terra, nonchè gli indici numerici e le prescrizioni specifiche che corredano i disegni stessi;
    • le definizioni di Sf, Sc, Rc, Slp, Snp, Slp/Sf, Snp/Sf, H, L, distanza sono contenute nel Titolo II, Capo II di queste norme.
  4. La tavola III "La struttura del piano" rappresenta e disciplina gli interventi di rilevante e preminente interesse pubblico contenuti negli schemi direttori e nei progetti norma. Le soluzioni planivolumetriche sono vincolanti nei seguenti casi:
    • quando lo strumento di attuazione previsto per i progetti norma sia l'intervento edilizio diretto;
    • quando il frazionamento della proprietà non consenta l'intervento edilizio diretto e si debba procedere con un piano urbanistico attuativo di iniziativa pubblica (articolo 53 comma 2);
    • quando venga redatto un piano urbanistico attuativo di iniziativa pubblica.
  5. Le prescrizioni contenute nella tav.IV "Progetto di suolo" circa il trattamento del suolo scoperto di uso pubblico sono da considerarsi integrative rispetto a quelle contenute nelle tav.V "Usi e modalità di intervento". Gli spazi scoperti privati che vi compaiono sono tutti di interesse storico.
  6. I segni grafici riportati sulle tavv. V "Usi e modalità di intervento", riferiti al limite della superficie edificabile all'interno dei lotti, all'allineamento degli edifici, al numero dei piani, ai parcheggi seminterrati e interrati, agli accessi, alla partizione degli spazi scoperti, alle aperture visuali, integrano e/o modificano le prescrizioni contenute negli abachi. Nel simbolo che prescrive i piani degli edifici, il primo numero si riferisce ai piani a monte, il secondo ai piani a valle.Il numero che accompagna il simbolo di sezione stradale fa riferimento a quello del tipo compreso nell'Abaco dei tipi stradali.
  7. Le prescrizioni contenute nelle tav. I,II,III,IV,V devono rispettare comunque vincoli e limitazioni previsti dalla tav.VI "Fattibilità", dalla tav.VII "Miglioramento del suolo", da leggi nazionali e regionali vigenti. Questi ultimi sono riportati nella tav.VIII: "Vincoli".
  8. In caso di contrasto tra tavole a scale diverse, prevalgono le prescrizioni della tavola alla scala di maggiore dettaglio.

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